LE PAROLE DI CHI CE L'HA FATTA |
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LE PAROLE DI CHI CE L'HA FATTA Pensieri ed emozioni quotidiane dei partecipanti ai Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto per persone che bevono troppi alcolici, per alcolisti, per giocatori d’azzardo compulsivi e per i loro famigliari. Studi ed analisi sulle dinamiche di cambiamento avviate. Sabato 23 marzo 2013 ore 18.30 Un insieme di Teatro-Danza per la presentazione del libro a cura di Luca Piras e Anna Rita Giaccone “Le parole di chi ce l’ha fatta”, Davide Ghaleb Editore. |
Ingresso Gratuito. Ulisse non ha costruito il cavallo di Troia, ma è un anno che non si ubriaca più e Penelope anziché aspettarlo ad Itaca ora va a Viterbo ogni giovedì per accompagnarlo al Gruppo degli ex-bevitori. Eolo non è il signore dei venti ma colui che da tre mesi ha smesso di giocare alle slot machine. Tiresia non ha aiutato Odisseo nel suo ritorno in patria dall'oltretomba, ma ora accompagna il padre da Luca ed Anna Rita per smettere di bere. Ulisse, Penelope, Tiresia e tutti gli altri eroi omerici in questo libro sono i nomi attribuiti agli autori dei testi scritti dai frequentanti dei tre Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto di Viterbo e Tarquinia sostenuti dall'AUSL e dalla Provincia di Viterbo. Ogni settimana, quando ognuno di questi Gruppi si riunisce, c'è sempre un partecipante che tira fuori un quaderno dalla copertina colorata per leggere agli altri cosa ha scritto a casa. E' il cosiddetto “Quaderno delle emozioni”. Gli altri ascoltano. Poi iniziano a parlare a turno proprio a partire dalle emozioni e dai ricordi suscitati da ciò che è stato letto. In questi incontri dei Gruppi tutti stanno seduti intorno ad un ipotetico cerchio. Ci sono tante mogli, figlie, padri delle persone che hanno il problema delle dipendenze dall'alcool o dal gioco d'azzardo: infatti fa parte di questo tipo d'intervento il coinvolgimento diretto dei famigliari o delle persone affettivamente significative. Negli incontri l'aria viene subito riscaldata dalle emozioni che affiorano, una dietro l'altra o tutte insieme, da farti sentire un groppo in gola e la voglia di piangere. Si parla della famiglia di Telemaco distrutta dai debiti del padre o dei litigi continui e violenti a cui per anni hanno assistito i figli ogni volta che la sera Polifemo rientrava ubriaco. Si parla di Nausica che ha perso il lavoro perché ha rubato i soldi nella cassa della ditta dove lavorava, per comprare i gratta e vinci dal tabaccaio ad Atene. Ma si parla anche della “rinascita” come la chiama qualcuno nei Gruppi, cioè della nuova vita che inizia di nuovo quando ci si libera dalla dipendenza dall'alcol o dal gioco d'azzardo. Mentore parla della bellezza ritrovata in piccole cose, in gesti quotidiani che ora si possono vedere con occhi nuovi: il caffè fatto in casa con la caffettiera, le rose rosse coltivate in vaso sul balcone, gli occhi di un amico che ti sorride, l'abbraccio tenero di una madre. C'è Fedra che non beve più da otto anni, c'è Ermes che ha smesso di bere l'altra settimana e che ora ha paura di ricadere, c'è Scilla che ha smesso ieri di spendere tutta la pensione nelle scommesse sui cavalli… Il cuore di questo libro è nei brevi scritti dei partecipanti ai Gruppi. Sono loro i protagonisti di questo sforzo epico contro le forze immani scatenate dalle dipendenze patologiche. Sono le parole di chi ce l'ha fatta. Sono parole che testimoniano la possibilità di farcela. Sono le parole che solo loro potevano scrivere. Sono le parole che speriamo possano giungere a chi non sente più la speranza di riuscire a cambiare.
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