La nostra Costituzione è frutto del patto che unì le forze migliori del paese all’indomani della guerra e del fascismo. Orientamenti politici e culturali diversi seppero convergere in uno sforzo comune che attingeva al meglio della nostra tradizione culturale e al tempo stesso guardava con grande originalità a una nuova fase della storia del Paese.
In un’Italia appena uscita dal tunnel della dittatura, attraversata da straordinari fermenti sociali e culturali e da una rinnovata voglia di libertà e protagonismo civile, i padri costituenti non si limitarono a ripristinare le libertà soppresse dal fascismo, ma vollero tracciare la strada di una nuova democrazia fondata sulla convinzione che la cittadinanza è un insieme indivisibile di diritti civili, sociali e politici.
Quel testo ha contribuito a formare l’identità del Paese, lo ha guidato nei momenti più difficili della sua storia recente, ha alimentato una democrazia ricca di pluralismo, rappresentanza sociale, cultura diffusa del bene pubblico. E’ tuttora una delle costituzioni più moderne e avanzate del mondo occidentale, ed è anche la bussola che oggi può orientarci nello sforzo di affrontare le difficoltà del presente e le sfide del futuro.
Il nostro paese attraversa una fase difficile, oppresso dalla crisi economica e dal disagio sociale, dall’impoverimento culturale, dalla corruzione e dall’illegalità. Siamo una società che sembra smarrire la capacità di animare lo spazio pubblico, fa fatica a riconoscersi in un progetto comune, a riporre fiducia nel futuro. Tutto questo apre pericolosi varchi al populismo, a un disegno politico che mira a trasformare in senso autoritario la democrazia italiana, demolendo quell’idea di cittadinanza enunciata dalla carta Costituzionale.
Ed è proprio da quei principi che dobbiamo ripartire se vogliamo creare le condizioni di una società più libera e più giusta. Dalla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, che la Costituzione intende favorire e sviluppare ma che troppo spesso è rimasta sulla carta. Perché il bene della democrazia non è dato una volta per tutte, va rinnovato e alimentato, non solo nelle istituzioni ma anche nella pratica quotidiana di ciascuno di noi.
Questo volume ideato dall’Arci di Viterbo, invitandoci a rileggere la Carta in modo nuovo, con la leggerezza e la freschezza dei disegni di Daniele Capo, ci offre uno stimolo prezioso per avvicinare alla Costituzione tanti cittadini e cittadine che poco la conoscono, soprattutto fra i giovani, e imparare a interpretarla e praticarla con gli occhi e la sensibilità di oggi.