Piove su Roma. È un noioso pomeriggio di inverno.
Carlo Pavia tira fuori dalla sua libreria una certa quantità di quadernoni scolastici le cui pagine non forniscono neanche qualche centimetro quadrato libero per poter fare una piccola aggiunta. Si tratta del suo Diario di Roma Sotterranea, là dove per decenni e scrupolosamente ogni sera, ha annotato avvenimenti, piante archeologiche disegnate frettolosamente ma estremamente importanti, colloqui con i numerosi personaggi che lo hanno accompagnato in questa lunga e unica avventura degli ipogei dell’Urbe, sensazioni, critiche e tant’altro.
Si sofferma soprattutto sulla scoperta di un pezzo archeologico, la Lastra di via Anicia e ragionando su di essa, oltreché evidenziando alcune pagine del diario stesso e ricercando le immagini relative ai fatti descritti, racconta la sua avvincente storia, dalla scoperta (avvenuta nel 1983) alla corretta interpretazione; ed in più racconta aneddoti di vita vissuta dalla folgorazione per gli ipogei romani, determinata dallo sceneggiato Geminus, alla sua concretizzazione del 4 Novembre 1975 e quasi fino al suo 50° della Roma Sotterranea, allorquando (conoscendolo, lo so per certo) celebrerà l’evento così come solo lui sa fare.
Ne viene fuori un romanzo arricchito con centinaia di fotografie, in pratica un foto-romanzo archeologico, un libro che si legge tutto d’un fiato.
Fabien Paris |