Per trasformazione della materia si intende il mutamento di forma che qualsiasi elemento presente in natura subisce se lo si metabolizza, lo si seleziona, lo si interpreta ed infine lo si estremizza a tal punto da renderlo non più immediatamente riconoscibile come un determinato elemento ma come una mutazione in termini formali e cromatici che possono renderlo “altro” ai nostri occhi. Come addetto ai lavori nel mutevole panorama artistico, almeno per questa volta, non voglio sentirmi responsabile del tipo di ricerca, più o meno comprensibile, che propongo al pubblico. Credo che ogni artista, per essere interessante e non solo squisitamente formale, debba possedere l’intelligenza di ricercare soluzioni diverse che vanno oltre il dato reale. Per andare oltre intendo dire che l’artista dovrebbe guardare, osservare, sviscerare l’interno delle cose, dovrebbe confrontarsi con la materia stessa, con l’elemento naturale, dovrebbe sentirsi parte integrante di un mondo che gira, cambia, evolve….sarà altrimenti destinato a soluzioni iconografiche sterili, commerciali e false. Le opere, protagoniste e testimoni inconsapevoli della mia ricerca, mostrano la sintesi, l’essenza degli elementi o dei temi presi in considerazione. Ambendo alla sostanza si scopre un’altra realtà e si percepiscono forme diverse da quelle alle quali l’occhio umano è abituato, si entra in contatto con un’altra dimensione fatta di linee, colori e forme. Il senso della mostra va ricercato nel senso della vita stessa, è vincolato ad essa come tutti gli esseri viventi lo siamo rispetto alla perfezione e all’ordine naturale degli elementi chimici che ci circondano ma che un tempo, prima della creazione, erano il caos….Spero che il fruitore delle mie opere venga indotto da esse ad una sana e consapevole riflessione sullo stato dell’essere umano che, nonostante essere definito “intelligente”, troppo spesso si dimentica della chimica che lo compone, che lo rende unico nel suo genere ed assolutamente vincolato a tutto quello che, anche invisibilmente, lo circonda: la materia.

Simone Lupattelli