Le gore che si derivavano dal Bulicame – ancora visibili, per larghi tratti, tra Orto Botanico e strada provinciale Tuscanese – prese a pietra di paragone per evocare il Flegetonte: il fiumiciattolo infernale di sangue bollente, ove per limpido implacabile contrappasso stanno a mollo le anime di coloro che in vita versarono l'altrui sangue.
E quelle donne che se ne «partivano» le acque: saranno state prostitute «peccatrici», bandite dal diritto di attingere alle fonti cittadine o, più semplicemente, contadine viterbesi madri di famiglia pezzatrici («pettatrici») dell'umile canapa e del prezioso lino locale?
C'è poi la boscaglia maremmana. Regno secolare incontrastato di cinghiali e briganti (Tiburzi, nel tardo Ottocento, ma anche il collega e trisavo Rinier da Corneto, che alle strade fece tanta guerra proprio ai tempi di Dante e Farinata). Essa, segnata da nessun sentiero, dovette parere al poeta come la similitudine più adatta a evocare – seppur per difetto – nella fantasia del lettore medievale l'orrore della intricata selva dei suicidi.
Infine un papa francese goloso da morire: Martino IV. E un menu da purgatorio: anguille affogate nel latte, poi scorticate e rosolate nella vernaccia (o non sarà stato piuttosto l'est-est-est del ciucco Defuk?). E una fantomatica prigione per chierici evocata in paradiso: detta la Malta, tanto era orribile e fangosa. Ma chissà dov'era veramente. A Cittadella di Treviso (voluta dal feroce tiranno Azzolino Romano) o nel ventre rimosso di Viterbo (come certificò Niccolò della Tuccia, cronista viterbese del Quattrocento)? Sulle rive del lago di Bolsena, forse. Ma, a Marta presso la bocca dell'emissario omonimo (dove le anguille si sono coltivate fino a non troppo tempo fa) o nel perimetro recluso di una delle sue due pittoresche isolette? Sulla placida e coltivata Bisentina dei Farnese o sulla scogliosa e impervia Martana, reclusorio di donne sfortunate (al pari della Pia de' Tolomei)? Santa Cristina martire o la regina-martire ostrogota Amalasunta?
Occuparsi di paesaggi locali nella Comedìa dantesca non è bagattella da localisti. Perché a inseguire maremme e bulicami, macchie inestricabili e ingressi d'averno, anguille e vernacce, prigioni che affondano nel fango, il lettore contemporaneo potrebbe finire per ritrovarsi nel centro del più grande libro mai scritto da un cristiano...
CAFFEINA 2013
Giovedì 4 LUGLIO – ore 22.30
piazza del Fosso – VITERBO
INFERNO
Dante a Viterbo e altre bagattelle
Concerto della
Ciapica's White Paper Band
Guest star
Antonello Ricci
Ingresso a sottoscrizione
Ciapica's White Paper Band:
Francesco Ciapica: voce “Virgilio” e chitarra elettrica
Fausto Ciapica: voce “Dante” e basso elettrico
Silvio Ciapica: voce “Lucifero” e tastiere
Enrico Ciapica: voce “Goloso” e piano
Roberta Ciapica: voce “Francesca”
Roberto Pecci: percussioni
Pietro “Fish” Pesce: batteria
Stefano De Grossi: chitarra acustica
Antonello Ricci: armonica e altre bagattelle
E CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI
DANIELE MARCELLI
al violino
L'Inferno dantesco in canzonetta?
E perché no?
Perché no, in questa Italia dove da sempre le istituzioni (scolastiche e non) sembrano aver fatto a gara per pietrificare come una Gorgone ciò su cui posavano lo sguardo: dai Promessi sposi a Giuseppe Garibaldi? Voi che ne dite?
Ma soprattutto, che cosa ne direbbe il sommo poeta? A conoscerlo almeno un po', risentito com'era, c'è da giurarci: non la prenderebbe bene.
E c'è un precedente: laddove Dante – nelle novelle CXIV e CXV del novelliere del Sacchetti – s'incazza di brutto con due popolani fiorentini, un fabbro e un asinaio, colpevoli di cantare a squarciagola «il libro suo» storpiandolo «con nuovi volgari». Intanto però ne deduciamo che nella Firenze di quel tempo i versi della Comedìa il popolo se li cantava.
Mentre ancora trent'anni fa il poeta a braccio maremmano Delo Alessandrini (contadino di Ischia di Castro, classe 1914) sottoscriveva senza incertezze che le terzine dantesche si cantano. E troppo bene Delo le intonava, sul metro-canovaccio dello stornello!
Sia chiaro: questa storia del popolo che addomestica i versi dei grandi e se li ricanta non è una bagattella qualunque. Se è vero che addirittura Don Chisciotte, il cavaliere dalla trista figura, sbirciando una copia dell'Orlando furioso fresca-fresca di torchio in tipografia a Barcellona esclamava: – Ah il Furioso, io mi picco di cantare le ottave dell'Ariosto!
Questo per dirvi che pure un Concerto Inferno ha le sue porche ragioni. Lussuriosi golosi eretici traditori, anzitutto, al ritmo di canzone tango musical & rock 'n' roll. Ma anche i versi “viterbesi” del sommo sillabati a forme di blues (la musica del diavolo!) e di stornello. O meglio: di Stornblues, a metà strada tra le due tradizioni, popolari entrambi, quella nostrale e quella d'oltreoceano.
L'appuntamento con Concerto Inferno è a Caffeina: giovedì 4 luglio ore 22.30 piazza del Fosso con le canzoni di Fausto e Francesco Ciapica, il violino di Daniele Marcelli e le acrobazie musicali della Ciapica's White Paper Band. That's entertainement!
Note biografiche Daniele Marcelli. Ancora studente, inizia la sua formazione professionale suonando in vari ensemble cameristici, sinfonici e di musica pop internazionale (Renato Zero, Claudio Baglioni, Amedeo Minghi, Mariella Nava, Amii Stewart, Ron e altri. Nel 1994 costituisce la Esacordo Editore Entertainment con la quale intraprende una intensa attività di organizzazione e realizzazione di eventi artistici nei vari settori dello spettacolo, creando collaborazioni con importanti strutture e istituzioni nazionali ed internazionali. Nel 1995 Istituisce l'Orchestra Sinfonica Esacordo.Nel 1997, collaborando alla realizzazione del 1° Festival Internazionale del Musical presso il Teatro La Regina di Cattolica (RN), presentato da Federica Panicucci e Massimiliano Pani, cura le orchestrazioni di note canzoni dei più famosi musical anglosassoni, che verranno poi interpretati da noti performers di vari paesi del mondo. Nel febbraio del 1998 dirige L'Orchestra Sinfonica Leggera della RAI alla 48° edizione del Festival di Sanremo per il gruppo Percentonetto (Marco Morandi) e cura la direzione dell'orchestra del loro CD. Nell'aprile dello stesso anno si dedica alla realizzazione della Masterclass "From Page To Stage" invitanto a Roma due tra i maggiori esponenti del musical americano: William David Brohn e Stephen Flaherty, vincitori del Tony Award (Oscar del Musical) per il musical "RAGTIME". Nell'ottobre del 1998 presenta la fantasia sinfonica "La Donna e il Guerriero", da lui composta e diretta, alla guida dell'Orchestra Sinfonica Esacordo, presso il Teatro Greco in Roma, come prima esecuzione assoluta. Lo stesso concerto è stato poi in parte trasmesso a "La notte dei misteri" di Rai Radio Uno, contestualmente ad una sua intervista in diretta. Dal 2002 ha collaborato come direttore artistico per l'etichetta discografica 'INEDITA' che nasce col preciso intento di ricercare e produrre opere inedite o assolute rarità. Nello stesso anno collabora con la Planet Musical in qualità di manager artistico e tecnico per gli spettacoli "Lady Day - la vita di Billie Holiday" e "Nights on Broadway" presso il Teatro Nazionale di Milano e il Teatro Romano di Benevento. Ancora al Teatro Greco nel 2003, l'ARS TRIO (formazione vincitrice tra gli altri, del "Premio Trio di Trieste") esegue una prima assoluta il "Trio Hossnha" (violino, violoncello e pianoforte), riscuotendo unanime consenso di pubblico e di critica. Collabora con le Edizioni Musicali AP Beat, come compositore, orchestratore e direttore d'orchestra. Per le Edizioni Giada- Master ha prodotto il CD dal titolo "Cromàntica". Nel 2005 fonda l'ENSEMBLE STRUMENTALE di ROMA, con sede presso il Teatro Greco in Roma. Dal 2006 collabora con la RAI in qualità di Consulente Musicale per le trasmissioni “Con parole mie” di Umberto Broccoli su Rai Radio Uno e "La Scatola Sonora" su “RadioTre Suite”. Nel 2011 è stato Prima Viola nell'Orchestra della Rai nella trasmissione “Centocinquanta” condotta da Pippo Baudo e Bruno Vespa. Collabora inoltre con la LUX VIDE in qualità di Consulente Musicale sul Set e in Post-Produzione, come reclutatore di comparse professionali nonché come compositore e/o adattatore, di musiche di scena (underscore) (Ernico Mattei, Atelier Fontana, Cenerentola, Che Dio ci aiuti, Un passo dal cielo, ed altri).
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