Poi aggiunge “nei luoghi che ho calpestato, ho trovato un fiore da salvare, un animali da liberare, i campi di spighe da respirare, semplici e meravigliosi, sul ciglio della strada, lì, immobili. Osservo il mondo ed ogni volta rimango affascinata dalla naturale composizione della vita, ma c’è solo un momento che mi colpisce, più di altri, è il momento in cui la luce tocca le superfici e fugge via. Quello è il battito delle ali, e per viverlo appieno, ne seguo l’oscillazione”
La prefazione del libro è stata curata dalla Responsabile della Biblioteca “Casa del Parco” Giovanna Micaglio, che in un passaggio scrive “Mi sembra di intravedere nella foto del gattino e della piccola capra che scrutano attraverso uno spiraglio, lo spirito che guida la ricerca dell’autrice, la quale osserva un po’ in disparte per poi fissare l’attimo giusto, quello più poetico e significativo, non solo per sé stessa ma per regalarlo al lettore”
A fare da cornice al libro, verrà allestita la mostra fotografica che porta lo stesso nome “Farfalle” e ripercorre gli stessi scatti che ormai appartengo alle sue pagine, perché questi facciano da portavoce alle parole.
Il libro inoltre porta con sè una traccia indelebile, una dedica importante per una nonna evidentemente importante, e nel raccontare di lei, l’’autrice si inorgoglisce “era come una violetta, leggera e forte, l’ho amata più di qualsiasi cosa, questo libro è l’espressione di lei, è il mio riavvicinarmi a lei in modo etereo, nonostante la distanza incolmabile”. Ci racconta che se non fosse stato per questa nonna, Lucia, il libro non sarebbe mai uscito “si è composto da sé, scritto da sé, corredato da sé delle fotografie che ne fanno ormai parte integrante, e quando le cose nascono da sole, bisogna assecondarle. Liberarle”
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