VETRALLA RIPENSARE PER PROGETTARE |
HOME | COLLANE | EVENTI | PRODUZIONI | MUSEO | ||
LIBRI ON-LINE | FILMATI | NOVITÀ | CONTATTI |
Promosso da:
con la partecipazione di: VETRALLA Mostra/conferenza /dibattito a cura di Sabato 12 aprile 2014, ore 10,30
|
A partire dal 2001, a seguito di un incontro con la comunità di Vetralla, sono stati organizzati dal Museo della città e del territorio in collaborazione con le Università di Roma - La Sapienza e della Tuscia (VT) una serie di Convegni (sei di numero) che coinvolgendo gli Amministratori dei comuni altolaziali, docenti e rappresentanti di Associazioni locali hanno affrontato le principali tematiche che riguardano la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei centri storici e del paesaggio della Tuscia meridionale. Con questo nuovo appuntamento, che non sarà un vero e proprio convegno ma un semplice dibattito, si vuole, prendendo Vetralla come esempio, avviare una riflessione su un aspetto: confrontando le immagini di ieri con la realtà di oggi quali effettive migliorie sono state apportate alla città storica? La viabilità e la sua pavimentazione, l'arredo urbano, i monumenti, le piazze e le fontane, i palazzi, i giardini, il paesaggio suburbano in quale modo si presentano ai cittadini ed agli ospiti che frequentano questi spazi? La qualità della vita, i servizi, il benessere economico certamente più diffuso rispetto a cent'anni fa ha trasformato la città storica in un prezioso salotto da godere nelle sue bellezze o ha reso questi luoghi, nati per la convivialità, spazi utilizzati come parcheggi, semideserti e caratterizzati dal degrado? Una visione troppo pessimistica, forse, ma una riflessione in questo senso è inevitabile: in che modo una città ricca di elementi di qualità può trasformarsi in un luogo trasandato? La prima risposta è che questo avviene quando gli Amministratori intervengono in maniera poco adeguata nella manutenzione della città stessa, usando materiali poco durevoli (così si risparmia o semplicemente si fa finta di non sapere, “gli artigiani di una vota non esistono più” è la scusa ricorrente) e non adeguati; poi ci sono anche gli abitanti che, lasciando le loro vecchie dimore per i nuovi quartieri, spopolano la città storica... chissà come fanno gli altri paesi d'europa a far vivere i loro centri storici che, semplicemente, diventano luoghi di... ”eccellenza”, preziosi, pulitissimi ambienti con dimore restaurate da ricchi o meno ricchi abitanti che scelgono il centro storico proprio per una qualità della vita che recupera la convivialità, una comunità che si ritrova in una piazza senza motori ad ascoltare l'acqua delle fontane..... Allora quale percorso? Il Museo della città e del territorio negli ultimi vent'anni ha studiato nei minimi dettagli alcuni elementi che caratterizzano la città storica, e che abbiamo già elencato, per creare degli “strumenti di conoscenza” utili proprio a chi deve operare quotidianamente sui nostri centri storici, su Vetralla...studi che hanno visto schiere di giovani studiosi disegnare, analizzare, documentare per “poter progettare” valorizzando quegli elementi di pregio “insostituibili” che appartengono non solo alla memoria storica ma che caratterizzano ogni luogo per “originalità”. Dunque a chiunque può sembrare ovvio e banale ripetere che la bellezza ed il valore di un luogo consiste nel modo in cui viene conservato o comunque “reso piacevole”, il che significa la stessa cosa (in fondo è un'operazione di marketing anche questa), eppure ci sembra che tutto questo venga ignorato, trascurato e a volte anche beffeggiato, anzi ridicolizzato come “lamento nostalgico del passato”. Il Museo della città e del territorio, ormai parte integrante dell'Università della Tuscia, mette in mostra, accanto ad alcune significative immagini storiche di Vetralla, qualche tavola di questi studi dettagliati che evidenziano questa “qualità” che ritroviamo lungo le strade, nelle piazze, sulle case di Vetralla e che vorremmo far diventare preziose testimonianze semplicemente per poterle guardare e viverle di nuovo con lo spirito di chi riconosce la propria identità in qualche cosa di bello, oltre che di utile. Perchè dobbiamo assistere passivamente al lento disfacimento della piccola ma preziosa fontana della piazzetta “sant'Egidio” solo perché considerato dalla nostra Amministrazione un oggetto inutile? Perché rinunciare non solo ad un pezzo di storia ma ad un oggetto così familiare e piacevole? Apriamo un dibattito, facciamo qualche cosa... come sempre sono invitati a partecipare in primo luogo le persone sensibili, gli Amministratori illuminati, i comitati spontanei e le realtà politiche che si impegnano sul territorio, le associazioni che credono alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e, soprattutto, quelle che già da tempo lavorano concretamente in questo senso. |