Nota introduttiva dell'autore

Il seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana, fondato e diretto da Giovanni Marucci, da ormai ventisette anni costituisce un riferimento nazionale per la discussione sui temi della storia e del progetto urbano in Italia. La mia prima partecipazione al seminario come studente di architettura avvenne nel 1998, l’anno successivo al terremoto dell’Umbria. Da allora costantemente, ogni anno, ho partecipato ai lavori del seminario, crescendovi dentro. A Giovanni Marucci devo riconoscere non solo di aver costruito e tenuto in vita tale iniziativa fino ad oggi, nonostante il grave terremoto delle Marche che ha parzialmente distrutto la città di Camerino. Ma anche in qualche modo di aver contribuito alla mia formazione di architetto, ricercatore e professore. Tale volume raccoglie dodici delle mie presentazioni camerti, riordinandole con un criterio tematico piuttosto che cronologico. In nota ogni capitolo riporta l’indicazione dell’anno in cui il testo fu presentato, insieme al relativo riferimento bibliografico.
Il tema del volume, Tipo, Modello, Tessuto, descrive diacronicamente il mio transito nelle istituzioni di ricerca delle Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “Sapienza”, prima come laureando e assistente volontario con Raffaele Panella, poi come Dottorando di Ricerca con Enrico Guidoni, infine come assegnista di ricerca con Giuseppe Strappa. In qualche modo queste tre parole, riassumono il mio percorso e quindi anche la mia attuale visione dell’architettura. In esse si trova la mia personale sintesi dell’architettura, dove ogni progetto inevitabilmente deve confrontarsi con il tipo architettonico, ma nella fase compositiva il progettista ha sempre in mente un modello da seguire, e tra queste due nozioni di tipo e modello, appare improvvisamente il tessuto come qualcosa di collettivo e antico, a cui ogni architettura appartiene e di cui ogni città è composta. I testi qui raccolti mantengono il carattere sintetico e asciutto delle presentazioni camerti, densi di contenuti e brevi. Dedico infine questo volume a Raffaele Panella, un maestro di architettura che ci ha lasciato prematuramente nel 2016, ma che rimarrà per sempre con noi per tramite dei suoi insostituibili insegnamenti.