Presentazione
Di Caterina Presciutti
Il presente libro scaturisce dallo studio relativo alla vicenda processuale tra la Comunità di Vetralla ed il Marchese Ignazio Lavaggi sugli usi civici nel bosco di Monte Calvo, realizzato da mia zia, Maria Antonietta Pasqualetti, che si è interrotto improvvisamente a causa di una grave malattia.
L’amore che Maria Antonietta aveva per il bosco la spinse ad iniziare la ricerca, dapprima attraverso la consultazione di documenti d’archivio, successivamente con l’analisi storico-giudiziario, delle vicende legate agli usi civici. Nonostante le precarie condizioni di salute le abbiano reso questo percorso molto arduo, lei ha fortemente voluto svolgere la ricerca, affinché si conservasse la memoria di questo importante patrimonio vetrallese.
L’evoluzione del percorso storico, nonostante i cambiamenti delle abitudini e dei regolamenti, ha fatto sì che i vetrallesi abbiano gelosamente custodito la tradizione di frequentare il bosco per “far legna”. Tale tradizione si fonda appunto su sentenze, come quella oggetto di studio, da parte della zia.
Questo volume è quindi la testimonianza che questo suo sogno non è rimasto chiuso in un cassetto.
Presentazione
di Anna Maria Palombi
Il nostro territorio nei secoli è stato un crocevia di popoli, elemento che ne testimonia in maniera inequivocabile l’importanza strategica.
Nel cuore del mondo etrusco sulla via Clodia, tappa obbligata sulla via Francigena per i pellegrini che volevano raggiungere Roma, importante feudo nel tardo medioevo, la nostra Città venne a lungo contesa, ma i vetrallesi seppero mantenere integrità, identità culturale e spirito di appartenenza.
Il feudo di Vetralla è, dal secolo XII, più volte passato di mano fra i diversi signori che ne pretendevano il possesso, fino al tragico epilogo della famiglia di Vico. Questi avvicendamenti sono avvenuti, ovviamente, senza tenere conto della volontà e delle esigenze della popolazione. L’importante posizione strategica che ricopriva, la ricchezza dei boschi e delle fertili campagne hanno reso il territorio vetrallese continuamente oggetto delle mire espansionistiche dei viterbesi e dei nobili di turno.
Il 17 febbraio 1432, con bolla Exigit, papa Eugenio IV ha sancito definitivamente il predominio di Vetralla sui territori circostanti definendola formalmente CITTÀ e facendole dono definitivo dei possedimenti della selva di Monte Fogliano e dei boschi delle Valli, di Pian della Botte e di Monte Panese, beni tolti alla famiglia dei Prefetti di Vico, che se ne era appropriata, dopo un’aspra battaglia svoltasi attorno alla Rocca di Vetralla.
Da quell’epoca lontana, inizia così la consuetudine, mai abbandonata, di celebrare, il giorno 8 maggio, lo Sposalizio dell’Albero, cerimonia di presa di possesso del bosco di Monte Fogliano da parte della cittadinanza, per riaffermare su di esso i diritti di proprietà.
Questo pregevole lavoro editoriale nasce da una ricerca della nostra compianta concittadina Maria Antonietta Pasqualetti e per volere della nipote Caterina Presciutti che ne ha gelosamente conservato i documenti, è stato portato a termine dall’amico Andrea Natali. Il volume vuole raccontare le vicende del feudo di Vetralla. La lettura di questa ricerca storica di vicende antiche e forse poco note, potrebbe aiutare ognuno di noi a risvegliare l’orgoglio cittadino e un sano campanilismo.
In tanti nel passato hanno compreso l’enorme potenzialità del nostra Città per la sua posizione, per la particolare varietà del territorio che si estende dai Monti Cimini alla macchia mediterranea maremmana di Monte Calvo ma soprattutto per il ricchissimo patrimonio archeologico, artistico, storico e culturale. La consapevolezza di queste ricchezze dovrebbe spingere ciascuno di noi a cercare di valorizzare le peculiarità della nostra comunità e potrebbe essere d’impulso per chi si trova ad amministrare questa città, in un periodo non troppo facile in cui le risorse finanziarie degli enti pubblici sono sempre più carenti.
Ringraziamo l’amico Andrea Natali e l’editore Davide Ghaleb per aver ancora una volta contribuito ad accrescere la conoscenza della storia cittadina in quanto come sosteneva il celebre filosofo Cirerone: “Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza”.
Anna Maria Palombi
Assessore ai Servizi alla Persona e alla Cultura
del Comune di Vetralla
Presentazione
di Ida Brama
La Pro Loco Vetralla nasce nel 1966 dall’impulso di più persone e associazioni di unirsi per svolgere, a carattere volontario, attività ricreative e culturali che riguardano il vasto e variegato territorio vetrallese.
L’associazione si e sempre proposta – con risultati altalenanti dovuti principalmente alle poche risorse economiche e umane disponibili – di svolgere attività rivolte alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio culturale presente.
Fra i principali obiettivi vi è, appunto, quello di non disperdere, ma anzi rivalutare, tale patrimonio unico ed irriproducibile.
La Pro Loco, nell’espletamento dei suoi obiettivi statutari, come riportato all’ART. 2, comma 1 dello Statuto: “svolge la sua attività per tale scopo, anche tramite l’edizione di pubblicazioni ” e all’ART. 3.6: “Le finalità che la Pro Loco si propone sono: organizzare e promuovere, conferenze giornate di studio e convegni nonché adoperarsi per la realizzazione di pubblicazioni periodiche o monografiche”.
Il Consiglio direttivo ha pertanto accolto con particolare interesse ed entusiasmo la ricerca della compianta nostra concittadina Maria Antonietta Pasqualetti, proposta della Casa Editrice Davide Ghaleb, che dal 1998 divulga studi e ricerche sulla Tuscia, per il finanziamento e la promozione della pubblicazione: “La storia del feudo di Vetralla, nella causa sugli usi civici fra la Comunità di Vetralla ed il marchese Ignazio Lavaggi”. Tale pubblicazione è inserita nella collana “Quaderni”, coordinata da Elisabetta De Minicis (Università degli Studi della Tuscia), dedicata allo studio del patrimonio culturale e ambientale, che si pone come finalità la comprensione, la tutela e la valorizzazione del territorio della Tuscia e rappresenta un ormai consolidato punto di riferimento per divulgazione della “Storia” di Vetralla.
È proprio tale storia che si vuole far conoscere e valorizzare.
La pubblicazione in oggetto riguarda il periodo compreso fra il XII e il XIII secolo quando Vetralla, in virtù della strategica posizione geografica, ricopre un ruolo fondamentale nella Tuscia.
Il libro, che prende spunto da una vicenda giudiziaria sulla persistenza di usi civici nel bosco di Montecalvo, offre al lettore uno spaccato sia delle vicende politiche che hanno coinvolto il territorio sia della vita quotidiana della popolazione, sottomessa a nobili che di nobile avevano ben poco.
Il Consiglio direttivo della Pro Loco di Vetralla, nelle persone di Angela Iacoangeli, Alba Del Signore, Andrea De Giovanni, Elia Ferri e Paolo Perugi, è certo che il suddetto lavoro, effettuato secondo canoni di ricerca seri e rigorosi, riporti alla luce e faccia comprendere una parte della storia del territorio di Vetralla, ma più in generale della Tuscia, poco conosciuta ma di notevole interesse culturale.
Si ringrazia infine Caterina Presciutti, nipote di Maria Antonietta Pasqualetti che, tramite la conservazione degli appunti della zia, ha permesso che la pubblicazione venisse portata a compimento.
Ida Brama
Presidente della Pro Loco di Vetralla
Presentazione
di Enrico Pasquinelli
Studi e ricerche hanno dimostrato che il territorio di Vetralla è stato, nei secoli, un crocevia di popoli e culture. Etruschi, romani, longobardi, inglesi, francesi e sabaudi si sono avvicendati nella nostra zona e hanno lasciato testimonianze ancora visibili del loro passaggio. A questi si aggiungono, come dimostra il presente studio, anche i conti di stirpe germanica che fecero di Vetralla un proprio feudo.
All’assessorato al Turismo compete la valorizzazione del territorio promuovendo la conoscenza del patrimonio culturale e assicurandone le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Si è pertanto conviti che favorire, promuovere e finanziare pubblicazioni specifiche sul territorio, che vista la scarsa distribuzione hanno bisogno di un sostegno economico, rientri fra le finalità e i compiti di una Amministrazione che ha a cuore il passato e, con questo, anche il futuro del nostro territorio, in quanto la valorizzazione della storia e della cultura locale è fondamentale per un ritorno di immagine e, di conseguenza, per favorire un ritorno turistico ed economico.
Nel libro vi sono molti riferimenti al passaggio di pellegrini, in primis il vescovo Sigerico e l’abate islandese Nikulás da Munkaþverá, che percorrono la Francigena. Questa arteria viaria rappresenta ancora oggi una importante via di comunicazione con l’Europa e una autostrada per un turismo sostenibile, che ben si sposa con le peculiarità del nostro territorio. La visibilità internazionale della Francigena permette di offrire al visitatore anche molto altro: paesaggi incontaminati, eccellenze gastronomiche, artigianato tipico, percorsi storici, culturali e ambientali, cultura dell’accoglienza.
Con questa collaborazione si vuole inoltre apprezzare il lavoro svolto dagli autori e dall’editore Davide Ghaleb, che da decenni rappresenta, fra immaginabili difficoltà, un punto di riferimento per la pubblicazione e la divulgazione della storia e della cultura locale.
Enrico Pasquinelli
Assessore al Turismo, Ambiente, Sport ed Associazionismo