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INSEDIAMENTI MONASTICI SUL MONTE SORATTE
Clorinda Salini


PRESENTAZIONE DI GREGORY PAOLUCCI

Nato per lo più come esigenza individuale già nei primi secoli del cristianesimo, il monachesimo ebbe un notevole incremento all’indomani della pace della Chiesa, voluta dall’Imperatore Costantino agli inizi del IV secolo, quando alcuni individui si allontanarono dalle mondanità delle città per ritrovare la solitudine in luoghi isolati e silenziosi quella serenità interiore che favorisce il contatto diretto con Dio.
Il monte Soratte, dal Neolitico fino alle epoche più recenti, ha sempre costituito una comoda scala per il paradiso e, al contempo, un varco per la discesa agli inferi.
Un contrasto forte, in un piccolo ambito estremamente evocativo ed ispiratore.
Abbiamo la fortuna di vivere in una terra straordinaria, tra le più antiche della cristianità, e ho sempre ritenuto impressionante come in così pochi chilometri quadrati di territorio italiano siano riuscite a concentrarsi così tante meraviglie naturali, anomalie geologiche ed emergenze architettoniche così come trovo incredibile che siano riuscite a conservarsi altrettante tracce del passaggio di santi, martiri e semplici anime fragili al punto da marcarne indelebilmente la storia negli ultimi due millenni.Chi, al giorno d’oggi, sceglie di vivere sul Soratte, in una epoca fortemente destrutturata e volutamente anestetizzata dalla liquefazione delle fondamenta dei valori tradizionali delle virtù civili e cristiane, può ritrovare i segni dell’esperienza terrena di santi ed eroi della fede impressi sul calcare e nelle vestigia dei tanti antichi romitori che ne costellano le vette e ne marcano le pendici.
Scintille giunte fino a noi intatte nel loro fulgore.
Lo studio della Prof.ssa Salini, unito ai testi del Degli Effetti, di F.S. Rinaldi e di Don Mariano De Carolis completa, razionalizza e, per molti versi, rinnova il senso e il sapore di quella ricerca storica sugli insediamenti monastici del Soratte che ha radici secolari e sa donare ulteriori spunti, lasciando alcuni anelli aperti, sentieri di ricerca e dello spirito offerti al lettore e pronti per essere esplorati.
Il Soratte stesso può donare ancora oggi un’esperienza concreta e, per quanti avranno la sensibilità di coglierla, una offerta ancora in evoluzione, alla periferia dello spirito e dello spazio, già fiorita su queste vette in maniera evidente ed elegante grazie al rapporto che l’esperienza monastica e, più propriamente, eremitica ha saputo instaurare con questo territorio.