Poesia, economico metodo di conoscenza
Come a momenti ricorrenti,
nella poesia negativa del Novecento,
tanto più preziosi in quanto più ardui,
la mente, selvaggia, posa in “ciò che è sufficiente”.
Massimo Bacigalupo
(prefazione a Il mondo come meditazione di Wallace Stevens)
1
Cioran, filosofo lunatico e «cattivo», racconta che per un periodo di tempo si è dato alla paleontologia e ha trascorso parecchi mesi a rimuginare su uno scheletro. Risultato: appena alcune pagine.
Trova una mancanza di gusto applicare lo stesso studio a un poeta o a un pensatore. Scrive: «Anatomizzare una poesia è un delitto e un sacrilegio». Inoltre trova che i poeti esultano quando non comprendono ciò che si blatera su di loro. Questa debolezza li degrada al livello dei loro glossatori.
Con tale premessa, accingendomi a presentare un libro di poesie, dovrei mettere punto ed arrestarmi.
2
Quando Teresa mi portò il suo libro di poesie «Secretum» pubblicato a Viterbo, debbo confessare che un po’ mi mancò il cuore. Un’altra che scrive poesie! Ma quanti sono? Tanti, troppi, come i pittori della Domenica. Qualcuna me ne lesse lei, qualcuna la lessi io. E questo primo approccio mi riempì di stupore. La mia «Carriera» sessantennale di lettore si trovò di fronte a testi non solo redatti con linguaggio maturo, cioè poetico, ma anche alle sensibilità necessarie a chi scrive.
Fu come se mi fosse stato regalato un mobiletto ben rifinito da chi, non essendo falegname non ha attraversato tutte le tappe che portano al mestiere completo.
Che la poesia borbotti e ribolla sotto la crosta dei nostri anni, e poi getti gemme, fiori, frutti inaspettatamente?
3
Fedele al dettato di Cioran credo che per i lettori sia sufficiente la nota introduttiva della stessa autrice che esplica limpidamente la poetica che l’ha guidata. Da parte mia aggiungo che tale poetica credo si basi sulla convinzione che non andiamo da nessuna parte e questo fa sì che la nostra vita ci appaia infinitamente preziosa, miracolosa e piena di mistero.
4
Per concludere voglio regalarvi un breve passo del grande Josif Brodskij dal saggio “Poesia per chi non legge poesie”.
«Nel processo di composizione il poeta arriva a fondere il razionale e l’intuitivo, affermazione e negazione. Egli, in altre parole, è l’animale più sano: combina analisi e intuizione – analisi e sintesi – per giungere al risultato, alla rivelazione. Per questo la poesia è il più efficace acceleratore mentale. Leggerla e scriverla offrono lo strumento di conoscenza più rapido, il più economico che io conosca».
5
In tempi come questi in cui si idolatra la ricchezza e la volgarità, esprimiamo la nostra gratitudine verso chi, come Teresa, costruisce il suo mattone per erigere un muro (questo sì, necessario) che fermi la morte del prossimo.
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