Un laboratorio è uno spazio non solo fisico, è un luogo dove ognuno può esprimersi liberamente senza paura di essere giudicato, uno spazio che si occupa per farsi ascoltare, dove ci si conosce e riconosce nello scambio relazionale.
Nel laboratorio si lavora con se stessi per liberarsi, superando il disagio “del dire” e acquisire una percezione ed un contatto più consapevole con l'altro.
Gli incontri del nostro Laboratorio di Scrittura sono tenuti con cadenza settimanale e sono rivolti ad un gruppo aperto di 7/8 persone. Ci si dispone intorno ad un grande tavolo rettangolare che rende possibile la comunicazione interpersonale, pur salvaguardando la dimensione individuale, necessaria nell'attività di scrittura. Ciò dà la possibilità, da un lato di potenziare le dinamiche relazionali ed emotive insite nel gruppo come contenitore delle ansie connesse ad un'attività pratica, come quella della scrittura. Dall'altro contribuisce a far si che ogni membro del gruppo si senta protagonista della sua avventura creativa, con la conseguente positiva ricaduta narcisistica personale.
Preferibilmente si evita il “tema libero”, in quanto questa scelta potrebbe essere percepita come una dimensione mentale senza confine che avrebbe la forza di creare nell'individuo una sensazione ingestibile di agorafobia psichica, inconciliabile con la formazione stessa del pensiero. L'indicazione di un argomento, scelto a maggioranza, invece dà sicurezza, limita la valanga delle emozioni, funge come contenitore, nel quale al proprio interno si possono riversare le proprie esperienze, le proprie paure, ansie, gioie, i propri pensieri e gli affetti connessi. Questo laboratorio fornisce molto materiale che è stato raccolto e catalogato in base all'anno e alla persona che ha prodotto il manufatto, consentendo di osservare l' evoluzione, sia dal punto di vista “artistico”, che emozionale ed inconscio.
Stimolando la creatività e la fantasia, utili a riattivare sensazioni, sentimenti ed emozioni non espresse, avviene una ricostruzione emozionale e mentale dei ricordi, che vengono condivisi, dando un senso della propria identità e storia alla scrittura.
Le storie raccontano le relazioni, i sogni, la loro realtà.
Il laboratorio è il tempo per sederci, pensare, ricordare, scrivere e parlare; nel gruppo la parola riacquista la sua legittimazione in quanto linguaggio fondamentale della relazione interpersonale, che attraverso la scrittura si rende più libera, più vera. Si decide, si entra in conflitto, si sciolgono e si instaurano rapporti, ci si incontra e ci si scontra.
È un luogo dinamico, attivo e attivatore, inquietante e rilassante, in cui si porta se stessi e in cui, a seconda del tipo di argomento scelto, ci si può deprimere o esaltare.
Emergono espressioni della propria personalità ed affettività, si promuove il confronto e la ricerca di soluzioni ai problemi di convivenza e la necessità di affrontare temi diversi a volte profondi e difficili come la morte, la malattia, l'abbandono, a volte più leggeri legati a desideri, al racconto e alle opinioni sugli accadimenti della vita comunitaria e del tempo libero.
Tecnicamente è così costruito:
1 conduttore
2 operatori (meglio avere una continuità di presenza che crea intimità e genera sostegno )
7/8 partecipanti ( la presenza è incostante)
un tavolo grande
dei fogli protocollo e delle penne
una stanza con la porta chiusa
niente radio e tv
Si procede per associazioni libere in gruppo o viene scelto un
argomento tra quelli proposti. Talvolta abbiamo più argomenti da confrontare.
Al termine del tempo affidato alla penna, i racconti vengono letti a turno e commentati, spesso applauditi.
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