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IN TERRA DI NESSUNO
di Francesco Patriarca

a cura di Marco Patriarca

Presentazione

Gli anni 1945/1950 rappresentarono per l’Italia tutta, in specie per l’ Italia del sud, la lotta per la libertà e l’affrancazione dalla miseria, soprattutto per le masse rurali della Calabria e Sicilia, vittime di soprusi atavici e condizioni di vita ai limiti della dignità.
Fu quello il periodo in cui iniziarono le lotte per le occupazioni delle terre incolte di cui i latifondisti, a ragione o a torto, erano proprietari, inermi ed indifferenti.
Quello che contava era il potere, e la proprietà delle terre rappresentava, nel sud, la massima espressione di quel potere.
Iniziarono le lotte soprattutto ad opera delle donne, che culminarono nella strage di Melissa/Fragalà nel Marchesato crotonese in Calabria, ad opera della polizia a servizio del ministro Scelba e, più tardi nell’eccidio di Portella della Ginestra, in Sicilia, ad opera del bandito Giuliano al soldo di quei gattopardi che ben si celavano dietro nomi altisonanti.
A morire soprattutto donne e ragazzi.
Giuditta fu una di loro, prima sindacalista italiana e martire del lavoro, mai dichiarata tale. Solo una stele, nel luogo dove visse, oggi ricorda il suo nome. Ma come lei molte altre eroine ed eroi dimenticati da quella storia scritta dai vincitori, che non vuole né può menzionare quei vinti che ci hanno garantito la libertà.
Il dramma è la storia della sua vita e, grazie a lei e a quelli come lei, della nostra affrancazione.
Per non dimenticare.


Ada Amalia Di Leone