Nel 2007 la sezione culturale di Accademia Kronos elaborò il progetto di un convegno avente per tema i rapporti fra l'Egitto e i popoli del Mediterraneo. Sul finire del 2008, l'idea si concretizzò nel Convegno Internazionale tenutosi a San Martino al Cimino (Viterbo) nei giorni 6 e 7 novembre.
A distanza di quasi tre anni dal Congresso, il progetto trova finalmente la sua conclusione con la pubblicazione degli Atti. Durante questo intervallo di tempo, brevissimo se paragonato alla storia dell'antico Egitto, la ricerca scientifica è progredita, nondimeno i temi affrontati e gli studi proposti in quella sede restano di grande attualità.
E' il tema stesso del Convegno ad essere quanto mai presente, in un'epoca che, in virtù della globalizzazione, vede la continua migrazione di popolazioni e spinge la nostra società ad un serrato confronto culturale ed alla ricerca di una armonica coesistenza. La problematica del rapporto con “l'altro” e dell'incontro fra differenti culture è parte integrante della storia dell'umanità e ha da sempre costituito una fonte di conflitti ma anche di fecondo sviluppo sociale.
Questi aspetti possono essere pienamente ritrovati nelle trasformazioni che si compiono all'interno della società egizia durante il I millennio a.C. quando, a seguito delle invasioni assira e persiana, ed in particolare dello stanziamento dell'elemento greco, avranno luogo fenomeni di “resistenza culturale”, capaci di sfociare in rivolte armate, ma anche di eclettismo. Un percorso che si potrebbe definire a due sensi, entro il quale il Tempio egizio assume sempre più il ruolo di custode di una tradizione che rappresenta un patrimonio da difendere, ma che costituisce al tempo stesso uno strumento di affermazione della propria superiorità culturale.
Il I millennio a.C. è denso di avvenimenti che contribuiranno in maniera sostanziale alla nascita della civiltà occidentale. In questo arco di tempo si sviluppa la civiltà greca e si attuano quei processi di colonizzazione del Mediterraneo, ad opera di elementi greci e orientali, che concorreranno al progresso delle culture autoctone.
All'interno di questo quadro l'Egitto sembra apparire un po' al margine, ma è proprio attraverso l'opera dei “colonizzatori” che, tramite il complesso meccanismo della circolazione degli Aegyptiaca, si avvierà una fase propedeutica alla diffusione dei culti egizi fuori dalla terra del Nilo.
Il connubio culturale fra il mondo egizio e quello greco, malgrado le chiusure e le resistenze, darà vita negli ultimi secoli del millennio ad uno dei periodi più fecondi della storia dell'Egitto. La politica attuata dai Tolomei, infatti, porterà ad una riorganizzazione dell'amministra-zione statale ed all'avvio di un intenso programma di edilizia templare che trova i suoi diretti precedenti nell'architettura monumentale del Nuovo Regno. Alessandria andrà a costituire un centro irradiante la cultura ellenistica, ma sarà forse il culto Isis e Serapis ad avere la maggiore fortuna e a diffondersi in tutto il Mediterraneo..
Il Convegno ha affrontato solo parzialmente, come è naturale che fosse, le complesse problematiche che caratterizzano questo periodo storico, ma nondimeno ha offerto ed offre nuovi dati che prospettano interessanti elementi di valutazione ed aprono a nuove ipotesi di lavoro.
Un caloroso ringraziamento va agli studiosi che hanno partecipato e voluto onorare questo Convegno con i loro contributi, agli Enti che hanno dato il loro patrocinio (Comune di Viterbo, Provincia di Viterbo e Ministero per i Beni e le Attività Culturali) ed a tutti coloro che si sono adoperati per la migliore riuscita dell'evento.
Non ultimo, deve essere espresso un forte ringraziamento anche alla Fondazione Carivit, sempre attenta nel sostenere le attività culturali che caratterizzano il territorio della provincia di Viterbo, e al suo Presidente prof. Francesco Maria Cordelli che hanno finanziato la pubblicazione di questi Atti.
Stefano Francocci, Roberto Murgano
(Accademia Kronos “onlus”)
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