HOME


FIABE DI SUTRI
Parole impigliate tra i capelli
Martina Cecilia Salza


Presentazione di Maria Brugnoli

Quando Martina mi ha chiamato per chiedermi se avessi avuto piacere di fare una presentazione del suo libro «Le fiabe di Sutri», pur essendoci fra di noi molta stima, le ho chiesto come mai la scelta fosse ricaduta su di me, ma poi ho capito la ragione profonda di questa scelta.
In realtà questo delizioso libro, piacevole e pieno di apporti istruttivi di estrema raffinatezza, è un’operazione culturale che personalmente sposo del tutto, e Martina lo sa.
In primis si parla di racconti, favole che riguardano la cultura di questa città trasmesse, come si faceva sapientemente una volta, più che da padre in figlio da nonni a nipoti, non disperdendo quelle che erano le storie più o meno leggendarie del luogo; poi perché mi sono sempre interessata di questo argomento della favola in senso lato. Da quelle mitiche a quelle medievali e così via dicendo ci aprono un mondo di cultura e conoscenza di usi e costumi, dando uno spaccato del periodo in cui sono state scritte; anche perché credo fermamente che sia lo strumento più valido per creare un dignitoso rapporto fra quelli che sono considerati gli anziani ma pieni di saggezza con i giovani che iniziano una nuova vita e non relegare i primi in un ruolo come spesso si fa oggi di badanti o cuochi; inoltre, perché le favole sono sempre piene di significati più o meno occulti ma che sono alla base della nostra esistenza perché la vita è, proprio come nelle favole, piena di magia che insegna il bene, il male, indica le luci e le ombre, gli ostacoli, le difficoltà che si possono e si devono superare; infine e in ultima analisi, perché io stessa ho usufruito di questi preziosi insegnamenti che mi suscitavano curiosità, sorpresa, a volte paura, la giusta paura di tutto quello che noi non conosciamo e che dobbiamo scoprire nel percorso della nostra vita. Quindi, per ultimo, in qualche modo anche io, partecipando a questo progetto, faccio una dedica ai miei nonni esattamente come fa Martina in questo libro dando giusta memoria a sua nonna Annunziata.
Anche oggi si cerca di portare questi significati di vita nella fumettistica, nelle storie per bambini etc. ma molto spesso, pur essendo presenti gli stessi elementi come le forze oscure, gli eroi salvifici, le imprese da intraprendere, sono privi dei simboli che ci fanno fare un percorso all’interno di noi, che è il vero percorso, la via e la lotta per la vita è dentro di noi, anziché combattere strani mostri che suscitano terrore, violenza
Che cosa è una favola? Oggi nel nostro linguaggio ha un significato negativo, infatti la usiamo per dire ad esempio «ma queste sono favole» o «non mi raccontare favole» etc. in realtà è perché abbiamo perso il significato più profondo, siamo un po’ ignoranti. Favola o fabula viene dal verbo latino for faris, fatum fari che significa parlare, ma quale parlare? Nell’antichità era il parlare delle sibille (fata) degli eroi, degli antichi poeti che conoscevano il sacro parlare e che per questo davano la parola a tutti gli esseri senzienti, a tutta la natura, anche alle pietre perché vibranti di energia. Il parlare è come il respiro, vibra e tutte le cose respirano, anche quelle invisibili ai nostri ciechi occhi. In queste favole, fiabe o racconti che incontriamo nel libro di Martina, ci sono tutti gli elementi di cui ho fatto un breve accenno, ovviamente coloriti dall’antico ambiente di Sutri, tramandati poi chissà da quanto tempo, intrecciandosi con altri usi e costumi di altri popoli, che di qui sono passati, essendo conosciuta Sutri come un’importante stazione della via Francigena. Allora, anche questo è uno strumento per ricercare le nostre radici e la nostra tradizione e l’occasione per approfondire la tipologia dei simboli che in esse compaiono. Personalmente queste storie mi hanno incuriosito, affascinato e ho viaggiato al loro interno per risentire quel profumo di magia sempre più difficile da riscontrare. Certamente per i lettori del luogo sarà un modo per ricordare ovvero re-cordari, rinnovando il proprio cuore, i racconti dei sapienti anziani di questa antichissima cittadina.
Buona lettura!