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Premessa di Roberta Ferrini


Questo libro nasce da un'idea di Emilia Lotti1, dal desiderio ambizioso di individuare alcune donne collegate alla storia di Oriolo Romano, riscrivendo la storia, dalla fondazione di questa piccola città ideale ad oggi, dal punto di vista delle donne. Perché la conoscenza della storia rende più consapevoli di chi siamo e perché non si è mai parlato di quelle donne legate alla storia di Oriolo.
Dopo aver costituito un gruppo di lavoro formato da sole donne, diverse per età e formazione culturale, ma mosse tutte dallo stesso scopo , è iniziata la ricerca, prefiggendosi di confrontare il più possibile la piccola storia delle protagoniste, che si andava delineando, con la storia “vera”, quella nazionale per vedere quanto queste donne oriolesi sono state protagoniste, quanto hanno partecipato, quanto hanno scelto o subito, quante volte ognuna di loro è emersa dal mucchio per dire lo voglio...
Le donne illustrate nel libro sono state scelte, seguendo il corso della storia, più con sentimento e istinto che sulla base di studi preesistenti, così nel corso dell'opera sono venute a mancare aspettative e soprattutto è stato impossibile per ogni personaggio illustrare tutto quanto ci si era proposto. Impossibile è stato delineare la condizione della donna “comune”, per mancanza di documenti sufficientemente significativi nell'arco cronologico trattato.
Non si tratta di biografie, ma di tracciati biografici sui quali si agganciano talora discorsi più ampi nei quali la città di Oriolo è stata partecipe.
Vi sono “vicende” poco note di donne poco note le cui notizie sono state recuperate dalla vita dei mariti o dei padri.
Ogni capitolo è introdotto da poesie o parti di scritture di donne, perché in letteratura è apparso subito il disagio femminile di non potersi esprimere , di non poter fare , di non poter decidere, di non essere considerata, ma solo e troppo spesso usata. Ogni autrice di queste premesse poetiche ha avuto una vita particolarmente segnata da questa mancanza di diritti.
L'ambizioso arco di tempo che si è voluto coprire giustifica il diverso approccio individuale alla figura di donna prescelta. La mancanza di testi, la difficile reperibilità di notizie e la quasi totale assenza di documenti pubblicati, ha spesso complicato il percorso. Molti documenti riguardanti le famiglie Altieri e Borghese sono ancora da studiare, custoditi in archivi di non facile accesso quali l'Archivio Segreto Vaticano e l'Archivio Altieri.
Ma i documenti non mancano. Per citare due esempi: il fondo Borghese2 custodito al Vaticano permette una ricerca tra 9000 unità. L'Archivio Altieri ha un intero settore intitolato a Maria Maddalena e un altro a Laura Caterina.
Negli ultimi dieci anni sono aumentati i lavori di raccolte di scritture femminili, è il caso di citare, per esempio per il Lazio, “l'Osservatorio su storia e scritture della donna a Roma e nel Lazio” che vede la partecipazione di studiosi dell'Università della Sapienza e dell'Archivio di Stato3, ma manca a tuttoggi la diffusione di testi che raccontano la storia dalla parte delle donne.
Il periodo contemporaneo di questo volume mostra esempi di donne che per la loro grande passione hanno cambiato certe abitudini sociali, entrando in ambiti riservati ai maschi e seguendo i propri ideali senza timore di critiche. Il capitolo sulle donne del nostro tempo ha visto il coinvolgimento di molti cittadini di Oriolo che con la loro memoria hanno fornito la fonte orale per scrivere il testo.
Questo libro dalla tematica molto ampia e frutto di ricerche spesso condizionate da vari fattori, non ha mai pensato di poter essere esaustivo, ma sicuramente di voler sollecitare la memoria per conoscere, attraverso la vita di alcune donne, i passaggi salienti della storia. Conoscere quali siano state le motivazioni che hanno portato la donna a ricoprire certi ruoli; avere la consapevolezza di certe “evoluzioni” sociali che hanno mutato la condizione della donna; rendere visibile quale sia stato l'impulso, che ha stimolato la donna a giungere a traguardi oggi così ovvi e così duramente conquistati come, ad esempio, scrivere. Si vedrà tornando indietro nel tempo come con sofferenza, determinazione e intelligenza si siano fatti valere i propri diritti di donna.
La scelta dell'immagine in copertina non è casuale, si tratta di un'opera di Marina Bernardini, pittrice e ceramista premiata, da anni presente ad Oriolo.
L'opera si intitola con un passo del secondo poema del Cantico dei Cantici: “Alzati amica mia, mia bellezza, e vieni...” .
La ricerca di un simbolo che rievocasse la donna con la sua energia, la sua femminilità ha trovato un ottimo riscontro nella espressività dell'artista. Opere moderne che per la forza plastica e la scelta dell'argilla ricordano l'antico.
La figura del vortice spicca il volo, è libera, è sicura, la sua forza è interiore, è femminile, è elegante, il suo movimento è verso il futuro.