PITTURA A VETRALLA DAL MEDIOEVO ALL'OTTOCENTO
Studi e ricerche degli allievi di Enrico Guidoni
a cura di Simone Lupattelli, con un saggio di Carla Benocci
Introduzione di Simone Lupattelli Questa pubblicazione, che vede la luce dopo anni dalla scomparsa di Enrico Guidoni, avvenuta nel 2007, presenta le ricerche effettuate nel 2004 dai suoi allievi della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’Università di Roma “La Sapienza” (Corso di Istituzioni di storia dell’arte): Maria Rita Acetoso, Stefania Argenti, Michele Asciutti, Valentina Bellocci, Barbara Buonomo, Leyla A. Sade Calles, Simona Canetta, Lara Cataldo, Ida Chiappe, Antonella D’Aquino, Arianna De Luzio, Emiliano Mura, Rossana Nicolò, Simona Pellegrini, Ursula Piccone, Marco Proietti, Stefania Sacripanti, Stefania Sgueglia, Emma Tagliacollo, Federica Tomassini Barbarossa, Giulia Tortoriello, Ludovica Trinca, Serena Volterra e Mariana Warden. Il volume non trascura gli interventi di restauro e consolidamento eseguiti nel 2016 sugli affreschi nella chiesa di San Pietro, che hanno reso necessario un saggio aggiuntivo di Carla Benocci. Posteriormente sono stati eseguiti anche gli approfonditi studi di Marco Proietti sui dipinti absidali nella chiesa dei santi Filippo e Giacomo. Le ricerche sono dedicate al patrimonio pittorico di Vetralla e abbracciano un arco temporale e cronologico che va dal Medioevo all’Ottocento, passando per il Rinascimento e il Barocco. Dopo i lavori su Arte a Capranica dal Medioevo al Novecento (2001), sulla Pittura a Sutri dal Medioevo al Novecento (2002), sulla Pittura a Nepi dal Medioevo all’Ottocento (2003) e sull’Arte a Ronciglione dal Medioevo al Settecento, questo volume tratta tematiche inedite o ampiamente trascurate e lo fa in chiave storica, comparativa, formale, iconografica e iconologica; con la presente opera si offre, infatti, agli addetti ai lavori e ai non tecnici, un aggiornato strumento di consultazione di quel panorama storico-artistico e pittorico nello specifico, che testimonia come la disciplina affrontata fornisca e perché no, restituisca, quel senso di appartenenza e di identità ad un luogo, alla Città di Vetralla. È in questa ottica che si rende indispensabile un’adeguata azione di “educazione” verso il patrimonio culturale che deve passare attraverso la comprensione, la conservazione e la sua valorizzazione. Ciò porta a ribadire ancora una volta l’importanza del lavoro svolto dagli autori del presente volume al quale auguro larga diffusione ed un meritato successo. I dipinti della chiesa di Santa Maria di Foro Cassio, due dei quali attribuiti a Masaccio da Enrico Guidoni, gli affreschi della chiesa di San Francesco, l’apparato decorativo della chiesa di San Giuseppe e i cicli pittorici di palazzo Mariotti-Franciosoni non sono presenti in questo volume in quanto già precedentemente pubblicati nella rivista “Studi Vetrallesi” o in questa medesima collana “Quaderni di Vetralla”. Un duplice ringraziamento ad Elisabetta De Minicis e all’editore Davide Ghaleb, per avermi coinvolto nel progetto che viene oggi presentato e perché, instancabilmente, da anni, anche attraverso le attività del Museo della Città e del Territorio di Vetralla, operano per la salvaguardia e la conoscenza di questo nostro fertile territorio. Ringrazio infine Giuseppe Bianchi, Don Paolo Chico, Adriana Chiodi, Santino De Rinaldis, Luca Oriolesi e Santino Tosini che hanno facilitato la realizzazione del presente volume. |