Studi Vetrallesi, 12
LIBRERIA

I Regolamenti per l'Ornato e Parchi SUburbani
di Enrico Guidoni, Daniela Corrente e Giada Lepri


La bozza di normativa, qui presentata, redatta a cura dell’Associazione Storia della Citta intende fornire una serie di disposizioni alle quali attenersi nelle operazioni di recupero e restauro nei centri storici del Viterbese.
Al fine di conservare il carattere omogeneo del territorio e del costruito, pregio peculiare dell’area, si propone 1’istituzione di un Parco Suburbano inteso come fascia di ”protezione” esterna contestualmente alla adozione di un efficace regolamento per la salvaguardia dell’ambiente urbano.
In tal modo si intende tutelare anche 1’ambiente naturale circostante gli antichi insediamenti, le vedute e i belvederi ancora esistenti. In particolare lo strumento del Parco e volto alla salvaguardia del paesaggio delle forre tufacee, componente peculiare dell’area viterbese e rilevantissima sia dal punto di vista naturalistico (per la presenza di masse boschive, vegetazione arborea e specie faunistiche) che piu specificatamente architettonico e archeologico (tracciati viari, grotte, tombe rupestri, antichi opifici). Il Parco Suburbano intende porsi cosi come strumento di salvaguardia di tutto il complesso sistema di rapporti del centro abitato con il territorio circostante; tale limite infatti sempre diversificato per i diversi centri della Tuscia (dal sistema di mura combinate o meno al complesso di ville comunali, agli ambienti vallivi e alle rupi tufacee), risulta sempre molto fragile, in quanto soggetto in modo sistematico ad azioni volte allo sfruttamento incongruo del territorio.
L’edilizia storica viene, in questa sede, considerata nella sua totalita ed interezza, ovvero si attribuisce pari valore a tutti gli elementi storici che nelle diverse fasi di sviluppo del centro hanno contribuito alla sua costruzione. Si tratta quindi non solo delle emergenze monumentali, ma anche dell’edilizia privata non vincolata (quindi soggetta ai piu pesanti rimaneggiamenti), delle pavimentazioni, delle insegne, dell’illuminazione, del verde etc..
Si dovra prevedere pertanto un censimento di tutti gli elementi storici al fine di individuare 1’intervento di recupero piu compatibile.
La salvaguardia dell’ambiente storico, da un piu ampio e generale ambito statale e regionale diviene cosi materia di tutela da parte delle Amministrazioni e delle Comunita locali, diretti proprietari e fruitori del patrimonio dei centri storici: i Sindaci piu lungimiranti, potranno cosi divenire diretti difensori di un patrimonio di rilevantissimo pregio storico-architettonico, tutelando con uno strumento semplice, ma per questo incisivo se applicato in modo rigoroso e sistematico, le modalita di intervento.

Prescrizioni relative al parco suburbano:

1. Massima cautela nel creare parcheggi sia interni che esterni alle mura

2. Blocco dell e nuove lottizzazioni a ridosso dei centri.

3. Perimetrazione dell’area da tutelare integralmente nelle sue qualita ambientali; 1’eventuale ripristino arboreo avverra con essenze locali o da tempo naturalizzate. 4. Salvaguardia delle piantumazioni, dei giardini e dei viali gia esistenti e loro integrazione. 5. Sistemazione dell’area con riattivazione di antichi percorsi pedonali e con il massimo rispetto per le componenti naturalistiche e per il rapporto visivo con il centro storico.

Prescrizioni relative all’edilizia storica:

1. Utilizzo di materiali originari della regione come peperino, tufo, travertino, arenaria, evitando materiali quali porfido e marmo.

2. Utilizzo di intonaco di calce e tinte a calce per la hnitura delle facciate, evitando le tinte al quarzo e le resine epossidiche.

3. Utilizzo di essenze lignee come il castagno ed il rovere per gli infissi e le strutture di copertura, evitando 1’alluminio anodizzato e materiali plastici.

4. Conservazione delle pavimentazioni originarie, da integrare se eventualmente mancanti e da riutilizzare anche se fessurate.

5. Utilizzo di coperture in coppi alla romana, evitando tegole di materiale alla marsigliese o di materiale diverso dal laterizio.

6. Ogni intervento sulle facciate dovra tener conto dell’insieme degli elementi che le compongono quali infissi, porte, portoni, decorazioni esterne e cornicioni.

7. Se possibile si cerchera di mantenere 1’intonaco esistente e le riprese, anche se parziali dovranno risultare il piu possibile vicine all’originale. La pittura dovra essere a base di calce, evitando le tinte al quarzo ed epossidiche.

8. Negli edifici medievali sufficientemente conservati si dovra lasciare la muratura a vista e senza intonaco, evitando di intervenire con stilatura e cementificazione dei giunti.

9. Le membrature architettoniche (zoccolature, cornicioni, decorazioni) se costituite in malta ma originariamente dipinte ad imitazione della pietra vanno ripristinate con identica tecnica e colore.

10. I cavi di impianti pubblici e privati dovranno essere messi sotto traccia (salvo che nelle superfici in pietra a vista), mentre si prevede 1’utilizzo del rame per discendenti e canne fumarie.

11. Gli infissi tradizionali come le persiane se in buono stato e originali vanno mantenuti ed in nessun modo sostituiti con altri serramenti.La tutela dell’originalita si estende ad ogni altra parte accessoria come davanzali, scale esterne (profferli), elementi in ferro e ghisa come comignoli, lampioni, ringhiere e inferriate, chiusini, fonta- nelle ecc.