Davide Ghaleb Editore

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«E VIDDI ’L CERCHIO DE LA RÒTA»
Il romanzo popolare dell’archeologia

XVI edizione de Le Notti dell’archeologia

Banda del Racconto
e
Museo archeologico all’aperto Alberto Manzi

in collaborazione con Davide Ghaleb Editore

PRESENTANO

Sabato 9 luglio 2016 ore 18.00 – Pitigliano

«E VIDDI ’L CERCHIO DE LA RÒTA»
Il romanzo popolare dell’archeologia

Appuntamento presso
il parcheggio del Museo archeologico all'aperto Alberto Manzi
(Strada Provinciale 127 Pantano – Pitigliano, GR)

Racconta e conduce Antonello Ricci

Letture Olindo Cicchetti

Percussioni di Roberto Pecci

Con la partecipazione di Pietro Benedetti

 

Ingresso: € 10,00

Si raccomanda di indossare scarpe comode

Per info: museo@comune.pitigliano.gr.it – tel. 389/5933592 (Coop. Soc. ZOE)

 

IMMAGINI

Nell’Ottocento l’acquarellista Ainsley, amante di etruscherie, sentì che contadini e pecorai di Sovana chiamavano «scherzi» i resti della necropoli dimenticata. Eh sì. Perché c’è un prima degli storici e degli archeologi, ma c’è pure un prima che alimenta l’immaginario popolare, che diventa materia di racconti, di costruzione del senso dei luoghi. Proprio il romanzo dell’archeologia, il romanzo (quello cólto e quello popolare) consacrato al mito degli Etruschi (e di tutti gli arcavoli possibili e immaginati) costituisce l’essenza di questa nuova passeggiata/racconto firmata dalla Banda del Racconto.
E proprio per il fatto d’essere così com’è – splendidamente pittoresco – e d’esser nato così come accadde – dall’incontro cioè tra un sindaco-pedagogo – e l’ultimo dei tombaroli maremmani, Alisveno Franci – che il parco archeologico all’aperto “Alberto Manzi” s’impone come il più genuino teatro sotto al cielo per le narrazioni itineranti di «E viddi ’l cerchio de la ròta».

 

Come raggiungere il posto:
percorrendo la Strada Statale 74 Maremmana, attraversato Pitigliano in direzione Manciano, superata la località Madonna delle Grazie, al bivio per San Quirico girare a sinistra e imboccare la Strada Provinciale 127 Pantano. Il Museo si trova a circa 650 metri dall'incrocio.