Davide Ghaleb Editore

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EVVIVA SANTAROSA
Etnografia di un patrimonio dell'Umanità


"Non è una cosa facile fa' cammina' sopra 30 metri una cosa che pesa 50, 60, 70 quintali, eh! Non è una cosa facile!"
(Nello Celestini)
"Ad un bambino chiedi: che voi fa' da grande? Il facchino!"
(Sandro Rossi)
"Quando ti spinge la devozione e l'unità, fai grandi cose"
(Giulio Del Ciuco)

Con il Patrocinio del
Sodalizio Facchini di Santa Rosa
la casa editrice Davide Ghaleb

presenta

EVVIVA SANTAROSA
Etnografia di un patrimonio dell'Umanità

di ANTONIO RICCIO

sul tema del trasporto della Macchina di Santa Rosa, Patrimonio Immateriale UNESCO

l'appuntamento più importante della città di Viterbo

Martedì 30 agosto 2016ore 17.30

Interverranno

Massimo Mecarini
(Presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa)
Marco D'Aureli
(Antropologo
Antonio Riccio
(Autore)

In conclusione letture di storie viterbesi a cura di

Antonello Ricci
e
Pietro Benedetti

 

IMMAGINI


Si terrà martedì 30 agosto alle ore 17.30, presso l'ex chiesa della Pace (piazza Luigi Concetti) la presentazione del libro "Evviva Santarosa” di Antonio Riccio, pubblicato dalla Casa Editrice Davide Ghaleb. Dopo un'introduzione del Presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa, Massimo Mecarini, Antonio Riccio presenterà il suo lavoro sul trasporto della Macchina. A seguire performance e letture di storie viterbesi a cura di Antonello Ricci e Pietro Benedetti. L'appuntamento è patrocinato dal Sodalizio Facchini di Santa Rosa.

Le ricerche di Antonio Riccio sulla Macchina di Santa Rosa sono raccolte nel volume "Evviva Santarosa. Etnografia di un patrimonio dellUmanità", vogliono fornire i mezzi al lettore per cogliere aspetti anche non evidenti del trasporto della Macchina di Santa Rosa e di ciò che rappresenta per la collettività assistere allo spettacolo di questa enorme mole luminosa che percorre le strade buie e strette di Viterbo in un laborioso percorso rituale fino al sagrato della Basilica della Santa.
Non a caso questo trasporto, assieme a quello delle altre grandi macchine italiane, è diventato Patrimonio Immateriale dell'Umanità. 
Il libro propone storie e descrizioni raccolte "sul campo" nel settembre 2010. È quindi un'etnografia, una "storia di storie, una visione di visioni", come Clifford Geertz appunto definisce il lavoro etnografico, una particolare forma di "fatica intellettuale" che prova a raccontare dall'interno cosa vivono, provano, sentono, vedono e fanno i viterbesi durante la sera del 3 settembre, data rituale della festa civica per eccellenza. 
Peso, forza, partecipazione civica, costruzione dell'appartenenza e del sentimento della località sono le tradizionali topiche antropologiche che troverete nel testo, raccontate dalla viva voce dei viterbesi, dei protagonisti, con una immediatezza ed una forza poetica che l'etnografo non ha. La loro forza espressiva aiuta a comprendere – per il tramite di un etnografo simpatetico –  perché il trasporto di una macchina a spalla è divenuto Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità, un prodotto del genio immaginifico e della devozione viterbese. 
Il libro è inserito nella collana Contemporanea, dedicata all'antropologia, diretta da Marco D’Aureli, e si compone di tre diverse parti distribuite in 334 pagine tra testimonianze, storia, descrizione della Macchina di Santa Rosa e interpretazioni fotografiche.