ARCHEOLOGIA E STORIA A NEPI III a cura di Stefano Francocci |
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sabato 22 aprile 2017 ore 16.30 Interverranno: Questo terzo numero di “Archeologia e Storia a Nepi” raccoglie i testi di conferenze e studi che interessano un arco temporale molto ampio, ma che sono incentrati in particolare sull’età preromana e romana. A differenza dei precedenti volumi, si è voluto spaziare proponendo tematiche che comprendono un’ampia area territoriale. Come di consueto, una particolare attenzione è riservata a studi che hanno per oggetto Nepi ed il suo territorio. Il volume si apre con il resoconto di un’importantissima e controversa scoperta, quella del Fanum Voltumnae, il santuario federale della lega etrusca, individuato a poca distanza dall’odierna cittadina di Orvieto. Anche nell’Agro Falisco le ricerche sono proseguite in questi ultimi anni con il conseguimento di interessanti risultati. In questa sede vengono presentati gli esiti delle ultime campagne di scavo effettuate dal GAR fra il 2011 e il 2012 lungo il tratto della Via Amerina, denominato “Cavo degli Zucchi”, dove è stato scoperto uno dei tratti meglio conservati dell’antica strada romana insieme ad alcune sepolture facenti parte della necropoli meridionale di Falerii Novi. |
Per quanto concerne Nepi, due studi meritano di essere sottolineati per il contributo che stanno portando alla conoscenza dell’archeologia e della storia dell’antica cittadina. Il primo propone i risultati delle campagne di survey effettuate fra il 1999 e il 2000 nell’ambito del Nepi Project, relativamente alle indagini sulle presenze di età arcaica nel territorio. Il secondo illustra le ricerche che hanno permesso l’individuazione di una importante scultura raffigurante Augusto che era stata rubata nei primi anni ’70 del secolo scorso e che, grazie alla collaborazione tra le autorità belghe e italiane, ed in particolare fra i Musées royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles, la Soprintendenza Archeologica ed il Comune di Nepi, ha potuto ritornare in breve tempo al suo luogo d’origine ed essere esposta all’interno del nostro Museo. Degno di grande interesse è anche lo studio effettuato sul cantiere della cripta del Duomo di Nepi, che per la prima volta va ad affrontare, nel suo complesso, le problematiche relative al riutilizzo, alla produzione e alla messa in opera degli elementi che caratterizzano il suo apparato strutturale e decorativo. L’opera è completata da ricerche di carattere vario, non meno valide e meritevoli di attenzione, che trattano l’evoluzione delle pratiche funerarie e cultuali nel territorio falisco alla fine dell’età arcaica, lo studio del percorso dell’antica via Cassia e quello di una delle più affascinanti figure dell’etruscologia ottocentesca, George Dennis. |