Davide Ghaleb Editore

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IL CHIOSTRO DI EGIDIO
Egidio da Viterbo e il contratto notarile del 1513


EGIDIO 17 – Viterbo 1517-2017

Antonello Ricci e Davide Ghaleb Editore
presentano

LE PASSEGGIATE DI EGIDIO 17
Passeggiate/racconto alla riscoperta della Viterbo umanistica e rinascimentale

Quarto appuntamento
Sabato 6 maggio 2017

IL CHIOSTRO DI EGIDIO

Egidio da Viterbo e il contratto notarile del 1513
per un chiostro “d’autore” nel Santuario viterbese
della Santissima Trinità: il racconto
in situ

Con un omaggio al Miracolo della Madonna Liberatrice
del 1320

Appuntamento ore 17 – VITERBO
piazza della Trinità

Racconta Antonello Ricci

Letture Pietro Benedetti

Percussioni Roberto Pecci

Con la collaborazione e la partecipazione di
Matteo Berni e Andrea Natali
apprendisti narratori del master DIBAF-UNITUS
per “Narratori di comunità”

Si ringraziano, per la cortese collaborazione e la squisita ospitalità, padre Mario Mattei
e gli Agostiniani della Trinità di Viterbo

IMMAGINI

Evento organizzato in collaborazione con
Biblioteca Consorziale di Viterbo*

Si ricorda che il biglietto per la partecipazione consiste
nell’acquisto di un volume a scelta dal ricco catalogo di
Davide Ghaleb Editore

* Ai partecipanti verrà fatto omaggio di un numero a scelta di Biblioteca & Società,
rivista edita dalla Biblioteca Consorziale di Viterbo

UN CHIOSTRO SENZA PROGETTO, UN PROGETTO SENZA CHIOSTRO

«Et rogaverunt me» eccetera: gli ultimi segni d’un inchiostro piuttosto fluido, poi la punta – non troppo dura diranno i paleografi – smette di scrivere.
Giorno 20 ottobre 1513: il contratto per la fabbrica del nuovo chiostro nel convento agostiniano della Trinità di Viterbo è pronto. Davanti al notaro Evangelista Bartoli – sua la mano altamente professionale che ha vergato una minuscola corsiva – lo scalpellino viterbese Pierdominico Ricciarelli e il generale dell’ordine agostiniano Egidio Antonini.

Egidio da Viterbo (1469-1532), predicatore teologo storiografo filosofo poeta, eclettico protagonista del dibattito culturale e religioso del suo tempo intorno al tema del neoplatonismo. La vena alchemica e cabalistica, magica e astrologica dell’umanesimo italiano. E parrebbe quasi un divertimento numerologico del «padre reverendissimo» il fatto che il chiostro poi effettivamente realizzato non corrisponda a misure dettate e tipi descritti dal protocollo notarile. A dispetto d’un elenco dettagliatissimo di elementi rapporti, proporzioni – forse ideato da Egidio stesso – certo animato dallo spirito d’un’epoca: quando, citando il mondo classico, si sognava d’incarnare nello spazio l’idea stessa del perfetto, il divino verbo.
Ma noi non sappiamo che cosa avvenne dopo quel venti ottobre. Perché, cioè, si costruisse sul medesimo perimetro un chiostro più alto e a colonnato continuo. Né perché di tale stranezza non s’accorgesse, quattro secoli dopo, Cesare Pinzi. Che nel 1912, infatti – pubblicando l’inedito testo d’un progetto senza chiostro – celebrava la purezza luminosa, le forme d’un chiostro senza progetto. In una Viterbo, ormai, culturalmente parrocchiale ben più che porporata.

N.B. Dopo quelli realizzati nel corso del 2016 e dedicati agli affreschi di Lorenzo, ai falsi di Annio e agli enigmi del cosiddetto Manoscritto di Viterbo, questo de “Il chiostro di Egidio” rappresenta il penultimo appuntamento dell’intero ciclo “Le passeggiate di Egidio 17”.
Ultimo della serie infine – fissato fin d’ora per venerdì 19 maggio, ore 17.00 – sarà un omaggio itinerante ai versi e alle lettere di Michelangelo e Vittoria Colonna (tra la piazza cittadina intitolata a quest’ultima, il convento e la ex chiesa di Santa Caterina). Con una delizia a sorpresa dedicata a Egidio da Viterbo. Si ringrazia la preside del liceo scientifico “Paolo Ruffini” di Viterbo, professoressa Maria Antonietta Bentivegna per la collaborazione offerta.