ACQUAPENDENTE, "CATTIVA" GENTE BELLE PITTURE alla scoperta del "tesoretto" pittorico del museo aquesiano |
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Progetto “Ager” L.R. 23 ottobre 2009, n. 26. Disciplina delle iniziative regionali di promozione della conoscenza del patrimonio e delle attività culturali del Lazio (e successive modifiche) Secondo appuntamento Una passeggiata/racconto dal titolo: Nel corso dell’evento itinerante, che si snoderà per gli immediati dintorni del pittoresco borgo alto laziale – dalla sede del museo fino ai resti della “miniera vecchia” – Antonello Ricci intervisterà il direttore del museo, l’antropologo Marco D’Aureli. Sempre strada facendo, per la regia di Pietro Benedetti, saranno raccontati aneddoti e declamati brani da vecchie cronache e tradizioni orali, suggestivi testi consacrati alla misconosciuta quanto sofferta storia mineraria di Latera. Domenica 20 agosto ore 21.00 |
Così il direttore Andrea Alessi a proposito e dell’iniziativa: “Sono molto lieto di questa straordinaria opportunità che viene offerta alla comunità aquesiana. Bello riscoprire un territorio attraverso un punto di vista totalmente nuovo. Finalmente grazie alle tante curiosità, agli aneddoti, verranno raccontate la storia e l’arte in maniera semplice, accattivante e intuitiva. Con questa iniziativa, infatti, colloquiale e dialogica, si porranno finalmente le basi per l’idea che nutro di valorizzazione territoriale di una struttura pubblica, a diretto contatto con il fruitore finale, con l’auspicio che si ponga finalmente l’accento sui grandi interpreti che, transitando per la via Francigena, portarono lustro ad Acquapendente. Da Alessandro Algardi a Girolamo di Benvenuto, senza dimenticare Sano di Pietro, Maestro di Marradi e Rondolino Pesarese.” Seconda tappa di “Ager”. Un progetto targato SIMULABO (Sistema museale del lago di Bolsena). Complice-ostetrica la Banda del racconto, i 13 musei del SIMULABO finalmente si raccontano. Per la prima volta i direttori della bella costellazione museale squadernata intorno al più grande lago vulcanico d’Europa si “confidano” pubblicamente: la loro formazione; la loro personale esperienza-idea di museo; i rapporti tra il museo da loro diretto e la comunità locale (ma anche il modo in cui la comunità vede-vive il proprio museo); la certezza condivisa della tensione a una pedagogia civile che scorre, come linfa vitale, a rinvigorire il Sistema stesso; peculiarità e vocazioni specifiche che connettono, con puntuale originalità, il museo da loro diretto alla realtà specifica dell’ager su cui il museo stesso fa perno: intorno ai singoli borghi, il territorio agricolo, boschivo, lacuale, il paesaggio ergologico delle comunità e quello storico-archeologico delle più antiche civiltà. Ma soprattutto infine – quale novello Aladino – ciascun direttore sfregherà, per noi di Banda del racconto, la sua lampada delle storie, rievocando dallo scrigno del suo museo, dalle profondità del tempo e dello spazio, una vicenda inedita e scordata. Da ciascuna storia, una passeggiata/racconto. Dalla raccolta delle passeggiate, infine, un libro (per i tipi di Davide Ghaleb Editore): una guida davvero sui generis, un virtuoso biglietto da visita (nuovo-nuovo di zecca) per il SIMULABO e il suo territorio. Un volume destinato alla curiosità dei turisti ma anche di noi “indigeni” alto laziali. |