CELLERE - DOMENICO TIBURZI |
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Progetto “Ager” L.R. 23 ottobre 2009, n. 26. Disciplina delle iniziative regionali di promozione della conoscenza del patrimonio e delle attività culturali del Lazio (e successive modifiche) Terzo episodio Iniziativa in collaborazione con il museo del Brigantaggio di Cellere e il Comune di Cellere in occasione del X anniversario del museo Domenico Tiburzi Domenica 17 settembre ore 17.30 Progetto “Ager”. I 13 musei del SIMULABO (Sistema museale del lago di Bolsena) si raccontano. Ostetrica d’eccezione: Banda del racconto.
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Così il direttore Marco D’Aureli a proposito del museo e dell’iniziativa: “Il Museo del brigantaggio di Cellere ricostruisce, attraverso un allestimento altamente suggestivo che ingloba e fa dialogare fonti e materiali documentari molto diversi tra loro, le vicende della Banda del Lamone e del suo capo, il brigante Domenico Tiburzi (Cellere 1836, Capalbio 1896). Da una parte cala il visitatore nel clima che si respirava a Cellere negli anni Settanta e Ottanta dell'Ottocento, nel modo in cui a livello locale (ma sempre sullo sfondo di processi di più vasta portata) il fenomeno brigantaggio veniva vissuto, combattuto, appoggiato. E lo fa attraverso lo sguardo di un grande giornalista di quel periodo, Adolfo Rossi. Il trattamento museografico dei suoi scritti consegna sia gli avvenimenti, sia il modo in cui quegli stessi avvenimenti venivano raccontati contribuendo ad alimentare, a livello nazionale ed europeo, un immaginario ben definito sui briganti e sul loro contesto d'azione, la Maremma. Dall'altra il Museo offre uno spaccato di incredibile interesse e valore sul modo in cui, ancora oggi, la figura di Domenichino viene raccontata, immaginata, le sue gesta (reali o immaginate) investite di significati. Un ruolo determinante nel mantenere viva questa memoria, nell'alimentare l'immaginario sui briganti, l'hanno avuto cronisti, scrittori, poeti improvvisatori, cantastorie. È grazie a questi attori della scena locale, e alla continua circuitazione tra mondo della parola detta e mondo della parola scritta, che la memoria di Tiburzi è arrivata, ricca e polifonica, fino a noi, oggi. Proprio questo mondo, fatto di libri, di storie tramandate oralmente, di ballate scritte da cantastorie, di ottave improvvisate da poeti, sarà protagonista, domenica 17 settembre, della terza passeggiata/racconto del progetto AGER voluto dal Sistema museale del lago di Bolsena e realizzato dalla Banda del racconto. Una iniziativa realizzata in collaborazione con il Museo del brigantaggio di Cellere, il Comune di Cellere e gli studenti del Master di I livello Unitus in Narratori di comunità (“copioncino” a cura dell’apprendista narratore Marco Rossi).”
Terza tappa di “Ager”. Un progetto targato SIMULABO (Sistema museale del lago di Bolsena). Complice-ostetrica la Banda del racconto, i 13 musei del SIMULABO finalmente si raccontano. Per la prima volta i direttori della bella costellazione museale squadernata intorno al più grande lago vulcanico d’Europa si “confidano” pubblicamente: la loro formazione; la loro personale esperienza-idea di museo; i rapporti tra il museo da loro diretto e la comunità locale (ma anche il modo in cui la comunità vede-vive il proprio museo); la certezza condivisa della tensione a una pedagogia civile che scorre, come linfa vitale, a rinvigorire il Sistema stesso; peculiarità e vocazioni specifiche che connettono, con puntuale originalità, il museo da loro diretto alla realtà specifica dell’ager su cui il museo stesso fa perno: intorno ai singoli borghi, il territorio agricolo, boschivo, lacuale, il paesaggio ergologico delle comunità e quello storico-archeologico delle più antiche civiltà. Ma soprattutto infine – quale novello Aladino – ciascun direttore sfregherà, per noi di Banda del racconto, la sua lampada delle storie, rievocando dallo scrigno del suo museo, dalle profondità del tempo e dello spazio, una vicenda inedita e scordata. Da ciascuna storia, una passeggiata/racconto. Dalla raccolta delle passeggiate, infine, un libro (per i tipi di Davide Ghaleb Editore): una guida davvero sui generis, un virtuoso biglietto da visita (nuovo-nuovo di zecca) per il SIMULABO e il suo territorio. Un volume destinato alla curiosità dei turisti ma anche di noi “indigeni” alto laziali.
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