Evento di particolare importanza per la casa editrice Ghaleb, nell'ambito delle iniziative per la costituzione della Cooperativa di Comunità Officina Meraviglia, quello che si svolgerà sabato 29 agosto alle ore 17.30, nel giardino di palazzo Paolocci in via Roma 41 a Vetralla. La giornata sarà dedicata al ricordo di uno degli autori più rappresentativi del lavoro portato avanti per la valorizzazione del ricchissimo territorio vetrallese, sia nel campo culturale sia in quello naturalistico: Domenico Birelli. Proprio Domenico racchiudeva in sè una grande capacità di osservazione e conoscenza del patrimonio antropologico e naturale, ma soprattutto possedeva un personale modo di raccontarlo.
In quel "Ma quando non ci sarò più io, chi ve le racconterà 'ste cose?" non si nascondeva il solito nostalgico racconto di un mondo che fu, con il suo seguito di disprezzo per il presente e i "presenti", bensì una voglia fresca e carica di amore per la vita tutta, un'allegria per il racconto che si fa trasmissione autentica verso le nuove generazioni, senza dietrologie o giudizi. Ricordare Domenico Birelli diventerà quindi una festa aperta a quanti hanno voglia di ascoltare, profondamente voluta da chi lo ha amato, famiglia e amici.
La performance, tra musica e brani tratti dalle opere "L'ultimo casaccio", "Monte Fogliano" e "Grano", è stata ideata dalle figlie, Adriana e Antonella, sotto la supervisione della compagna di una vita di Domenico, la moglie Attilia Silvani. Condurrà l'evento il narratore di comunità Andrea Natali.
Tra i lettori/attori Olindo Cicchetti, Antonio Monchini, Gabriella Norcia, Alessandro Ridolfi e Attilia Silvani.
I brani musicali saranno interpretati dal gruppo composto da Adriana e Antonella Birelli alla voce, Carmelo Cannarella e Andrea Casali alla chitarra, Gabriel Casali alle tastiere e Peppino Perla alla batteria.
Un'esperienza unica, che lascerà sicuramente nei presenti quella voglia e quella curiosità di ripercorrere, visitare, conoscere i luoghi di cui parla Domenico, di camminare in quegli stessi sentieri dei boschi che i suoi occhi hanno scandagliato, di assistere con la fantasia a quei lavori dei campi che hanno formato con le loro emozioni le nostre società, aspettando l'arrivo della trebbia: "...Dopo qualche giorno di impaziente attesa, soprattutto per i ragazzi,arrivava la trebbia. Uno spettacolo da non dimenticare: un parecchio de bova trainava la trebbia, un altro parecchio trainava la pressa. Questa pesava quaranta quintali, occorrevano dei buoi forti e calmi. Un terzo parecchio, che spesso era composto da vacche, portava il carro della cucina con sopra anche la cuoca. Sembrava l'arrivo della corte di Cleopatra...
"Si ricorda che il biglietto per la partecipazione consiste nell’acquisto di un volume a scelta dal catalogo della casa editrice.
L'evento si svolgerà nel rispetto delle regole imposte dal Dpcm del 18 maggio 2020.
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