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MY WONDERFUL TESTAROSSA 0726-0606-0726
Stefano Sebastiani


Presentazione
Fabrizio Castellani

Conobbi Stefano Sebastiani alla fine degli anni ’60. Lavoravo per Auto Italiana e lo notai perché era diverso dagli altri piloti. Sempre cordiale, gentile, di un’eleganza semplice e mai casuale. Spesso accompagnato da ragazze anch’esse notevoli e mai banali! Un vero gentleman driver. Definizione che però, non gli piace assolutamente. Perché dice anche giustamente, che un vero pilota non può essere un «gentleman» nel senso stretto del termine. Altrimenti…
Iniziò con un’Abarth 1000 bialbero, poi ebbe una Lotus sport, una Chevron B23 prima di molte altre.
All’epoca lavorava nel settore alberghiero per la Ciga Hotel. Fu notato dal gruppo Savoy con il quale divenne general manager del Berkeley Hotel a Londra. Un notevole riconoscimento delle sue capacità professionali. L’Inghilterra ed il tipo di lavoro che faceva gli dettero modo di trovare degli ottimi sponsor e di fare un salto di qualità. Anche come pilota.

Ha fatto numerose gare un po’ ovunque. Tra cui quattro «Targa Florio» ed altrettante «24 Ore di Le Mans».
In pista ha guidato anche mostri da 800 cavalli come la monoposto March Can-Am 82/7 e la Ferrari F40 LM . Però fedele al suo personaggio, come macchine personali, ha avuto anche una Mercedes 300 SL Gullwing e due Roadster, una Ferrari 275 GTB e una Porsche 3.3 Turbo Intercooler.
Questa sua passione per le auto di un certo tipo lo ha portato alla ricerca di una mitica Ferrari «barchetta» Testa Rossa da competizione. Vettura che nel 1960 ebbe un drammatico incidente in un Gran Premio a Cuba e della quale si erano perse le tracce. La storia di questa non facile ricerca è raccontata in questo libro dal quale emerge un personaggio non banale, anche come scrittore.