Venerdì 13 aprile 2018 alle ore 18 presso la Sala del Consiglio a palazzo dei Priori, con il Patrocinio del Comune di Viterbo. si terrà la presentazione del nuovo lavoro di Antonello Ricci, "Giardino e morte del signor Palomar e altre storie" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2018, pp. 320, 30 foto b/n).
Interverranno
Antonio Delli Iaconi, Assessore alla Cultura del Comune di Viterbo e Marco D'aureli (Banda del Racconto). Massimiliano Mascolo dialogherà con l'autore. Letture a cura di Laura Antonini e Pietro Benedetti.
Intermezzi percussivi Roberto Pecci.
Le foto della stupefacente e perduta "rovina dal futuro" che campeggiano sulla copertina del libro sono di Lorenzo Ricci.
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Qualcuno ha già detto: "Antonè, certo che stavolta hai volato alto". Qualcun altro ha definito questi racconti un appassionante-caleidoscopico "frulla-cervelli". Lo confesso: per quanto a lungo covato, "Giardino e morte" resta una creatura oscura, in buona parte estranea, che si è affacciata al mondo prendendomi a tradimento, tiranneggiandomi con la dolcezza di un arcaico enigma."
Appunrtamento da non mancare!
A più di cinque anni dall’ultimo dei racconti metricati (inaugurati da 1932) ecco che esce questo Giardino e morte del signor Palomar ultimo libro di Antonello Ricci..
A dispetto della sua forma che può sembrare una raccolta Giardino e morte si manifesta un telos (dal greco fine, scopo, obiettivo), che compatta i primi quattro pezzi (2017-18), così chiamati dall’autore perché nati da una sorta di crocevia tra ricerca sul campo critico e poesia-racconto.
I quattro brani Giardino e morte del signor Palomar, Kinski a Venezia, Rovine dal futuro, Ritorno a Sciangai utilizzano un metodo di metodo di scrittura-vampira: suzione-e-riscrittura di brani d’autore nonché trascrizione di schegge di parlato da film eccetera: operazione puntualmente condotta in versi, con esiti che si spingono ben oltre-il-collage. Con tratti di oltranza-oltracotanza cannibalica.
Ciascun pezzo è naturalmente costituito da un’accordatura autobiografica che culmina, in maniera più forte, con l’ultimpo racconto.
Il volume riproporre, in contesto nuovo e inedito, il poemetto Il colombiano già uscito, era il 2011, per lo stesso editore quale libretto di sala per l’omonimo reading-concerto (per la regia di Alfonso Prota).
Chiudono Giardino e morte, due pezzi riaffiorati dal cassetto degli inediti, datati entrambi al 2012: Le due città, un’invenzione dal vero della tormentata parabola creativa e di vita del pittore viterbese Carlo Vincenti, morto suicida nel 1978 e Intorno a questa tavola imbandita, un divertissement metapoetico che si articola in tre brevi monologhi-variazioni sul tema del pianto di Ulisse.
Il libro contine anche delle immagini che cadenzano il volume: sono tratte da alcune riprese effettuate da Lorenzo Ricci nell’inverno 2017 nel corso di un sopralluogo presso le rovine dal futuro del mai-completato Ospedale Psichiatrico di Viterbo, il cui cantiere fu dismesso più o meno a margine dell’entrata in vigore della Legge Basaglia (1978).
Antonello Ricci (Viterbo 1961) insegna presso l’Istituto Magistrale della sua città. È dottore di ricerca in «Storia e cultura del viaggio e dell’odeporica nell’Europa moderna» presso l’Università degli studi della Tuscia. Protagonista di numerose esperienze di impegno civile (dalle inchieste per il settimanale Sotto Vocealle passeggiate-racconto nella battaglia per la istituzione del parco regionale Valle dell’Arcionello) è studioso interdisciplinare, poeta, performer, animatore culturale. Di formazione antropologica, ha pubblicato saggi scientifici di storia orale, antropologia della scrittura, poesia improvvisata e didattica della scrittura su riviste specializzate quali Italiano & Oltre, La Ricerca Folklorica, I Giorni Cantati, Il Mulino. Suoi articoli anche sul quotidiano Il Manifesto.Ha firmato vari libri e curatele per gli editori Vecchiarelli, Sette Città, Effigi, Stampa Alternativa. Collabora stabilmente con Davide Ghaleb Editore dal 2009.]
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