Venerdì 26 ottobre 2018, alle ore 15.00, verrà presentato il volume della storica dell'arte Carla Benocci "La villa di Papacqua a Soriano nel Cimino. Gli «otia» dei Madruzzo, Altemps, Albani, Chigi", pubblicato dalla casa editrice Davide Ghaleb. La presentazione che si terrà presso la Sala San Francesco, in via delle Laste 3, a Trento, è stata realizzata grazie alla Biblioteca Provinciale Cappuccini.
Interverranno, oltre all’autrice, Carla Benocci, il Prof. Mons. Lodovico Maule, Decano del Capitolo della Cattedrale; Arch. Ugo Soragni, Professore dell'Università di Padova e Direttore della Rivista Storia dell'urbanistica; Arch. Giovanni Battista Dellantonio, Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia di Trento; Fabio Menicacci, il Sindaco di Soriano nel Cimino.
"La villa di Papacqua a Soriano nel Cimino", che inaugura la sezione dedicata a Soriano nel Cimino, è il quarantunesimo volume della collana “Quaderni” fondata da Enrico Guidoni.
Il volume colma una lacuna: nonostante la sua grandezza tra le grandi ville rinascimentali viterbesi, la villa Papacqua a Soriano nel Cimino è in gran parte sconosciuta, sia per il carattere decisamente originale rispetto al contesto laziale sia per l’inaccessibilità che ne ha impedito finora un esame diretto.
La villa è caratterizzata da una forte matrice nordica, derivante all’ambito cui appartiene il committente, cardinale Cristoforo Madruzzo, collegato con una rete internazionale di amicizie importanti, che attribuisce a questa impresa il valore di testimonianza delle istanze spirituali e religiose emerse dal Concilio di Trento. La storia della villa e i modelli artistici di riferimento, nonostante la dispersione dei vari archivi familiari che hanno reso necessaria una ricerca non facile, sono stati messi a punto con ottimi risultati.
Le vicende prendono l’avvio dall’opera del cardinale Madruzzo e si sviluppano con gli Altemps nel corso del Cinquecento e del Seicento, fino ad una contenuta decadenza, da cui il complesso si risolleva grazie al cardinale Annibale Albani. Il passaggio della villa ai Chigi ne segna uno sviluppo analogo alle proprietà nobiliari del contesto toscano e laziale; con il possesso del Comune di Soriano si avvia la rinascita della villa, verso un promettente futuro. |