Dovevo sbrigarmi a tornare in Italia, perché a settembre cominciavano di nuovo gli esami all’Università di Roma e non volevo perdere l’occasione di rimettermi in pari col ritmo di studi che mi ero dato.
Era stata una lunga ed interessante vacanza, quella che mi stavo lasciando alle spalle. L’esperienza di sguattero in un ristorante nel centro di Stoccolma a luglio, condivisa con altri amici romani, mi aveva fruttato un bel gruzzoletto che avevo rapidamente bruciato con una breve «puntata» in Finlandia e col lungo ritorno verso casa, naturalmente in autostop, come usavo muovermi in quegli anni.
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