Introduzione
La sezione Ferro e Metalli del Museo della Città e del Territorio è dedicata agli strumenti legati alla lavorazione dei metalli e ad alcune categorie di oggetti emblematici per la complessità e l’importanza della produzione e per la diffusione in ambito territoriale e urbano.
Ogni vetrina è concepita come un piccolo museo autonomo, articolato in modo da evidenziare i confronti con il passato (ricorrenti quelli con l’Enciclopédie di Diderot e D’Alembert).
Si è voluto dedicare alcune vetrine alla raccolta di strumenti provenienti da opifici di particolare importanza. Tra questi si ricorda la Ferriera Mattei di Ronciglione, a cui è stato dedicata una tesi di Laurea da parte di Renata Giovanco e Giovanna Oliva, pubblicata in un volume a cura di Enrico Guidoni (1995). Gli strumenti conservati nel museo sono stati acquistati, e in parte donati, da Agostino Mattei, già oggetto di una mostra (La Ferriera. Rilievi e documenti sull’antica industria di Ronciglione con un modellino di maglio ad acqua e con una notizia sulla Ferriera di Vetralla (Vetralla, 7 agosto - 21 novembre 1993). Molti sono gli studi che, negli anni, hanno avuto il museo come punto di riferimento: citiamo in modo particolare, tra i temi legati alla sezione Ferro e Metalli, uno specifico lavoro di Silvio Appodia sugli opifici di Subiaco (1996) e di Gabriella Centofanti sulle botteghe di Roma (1999) dove ricerche nell’Archivio della Confraternita dei Fabbri hanno messo in evidenza, oltre ad una ricca realtà di botteghe artigiane, anche una serie di importanti notizie sulle tecniche e sui prodotti, registrati nell’Inventario di bottega (1688) dello stagnaio Francesco Vanni.
E proprio alla bottega di Antonio Acierno, stagnaio di via della Luce a Roma, che ha chiuso i suoi battenti negli anni ’90, è intitolata una vetrina che accoglie, quasi per intero, i suoi strumenti di lavoro. Infine, vi sono i fabbri di Vetralla, nel novecento ancora assai numerosi, ma oggi quasi scomparsi, a cui sono dedicate due vetrine. Una mostra, curata da Raffaella Tupini, su L’arte dei fabbri (sec XIV-XIX). Ringhiere, roste e inferriate nell’edilizia storica di Vetralla, con esempi di S.Maria della Quercia, Bracciano e Ronciglione (Vetralla, 5 Dicembre 1993 - 2 Gennaio 1994) ha messo in evidenza il lavoro di questi artigiani della Tuscia. Gli opifici e le botteghe di Vetralla che hanno chiuso la loro attività all’inizio degli anni ’90, rimarranno per sempre vivi, attraverso gli strumenti e i prodotti del loro lavoro, nella memoria dei visitatori del museo.
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