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LA STORIA DELL'ILLUMINAZIONE ELETTRICA DI RONCIGLIONE
La Concessione della Centrale dell'Infernaccio dal 14 novembre 1894 al 14 novembre 1924
Alberto Saìu

Presentazione
Lucia Maria Girelli (presidente Centro Studi e Ricerche di Ronciglione)


Alberto Saiu ha portato a termine il suo nuovo lavoro «sulla illuminazione elettrica» a Ronciglione ricostruendo la storia delle centrali idroelettriche sorte lungo il vallone del Rio Vicano.
Animato da una instancabile passione per la ricerca ha scartabellato tra i faldoni dell’Archivio Storico Comunale, ha interpretato la corrispondenza intercorsa tra i protagonisti di queste vicende, ha fatto proprie tutte le notizie edite nei numerosi libri riguardanti la storia di Ronciglione.
Una ricca e rigorosa documentazione è alla base di questo lavoro, corredato da preziose fotografie che aiutano e guidano il lettore a rapportarsi meglio sia con il territorio che con l’argomento trattato.
L’attenzione di Saìu si è focalizzata su alcuni punti chiave, primo tra tutti l’ ambiziosa idea di sfruttare l’energia prodotta dalle acque del Rio Vicano per la creazione di una «centrale elettrica» che potesse illuminare l’intero Paese. Segue la ricostruzione storica della nascita della prima «centrale» con tutte le difficoltà oggettive da dover superare, come l’insufficienza della portata d’acqua, la sua irregolarità, problemi e limiti accentuati anche dai diritti degli utenti degli opifici.
Infine mette il naso tra le vertenze intercorse tra i vari proprietari succedutesi a capo delle centrali sorte lungo il corso del Rio e il Comune di Ronciglione, percorrendo un arco storico che va dal 2 ottobre del 1893 al 23 ottobre del 1929.
Lavoro puntiglioso e denso di informazioni che in qualche modo viene ad arricchire e consolidare la conoscenza della «vocazione» industriale della nostra cittadina che, nonostante beghe politiche, problemi irrisolti, interessi personali, ha dimostrato sempre di avere una certa lungimiranza e capacità imprenditoriale.
È grazie alla pazienza di Alberto Saìu se oggi possiamo mettere insieme un’altra tessera della nostra storia paesana.
Siamo consapevoli che ne mancano ancora molte altre per avere una visione a tutto tondo, alcune sono completamente dimenticate, altre stanno riaffiorando nella memoria collettiva ma una cosa è certa: non possiamo ancora una volta far cadere nel vuoto l’appello fatto da Saìu, di recuperare tutti i manufatti esistenti lungo il vallone anche perché, riattivare e preservare quelle testimonianze, significherebbe lavoro per le future generazioni.
Anche a noi piace sognare come coloro che hanno accarezzato l’ambizioso disegno di realizzare la Centrale di Luce Elettrica di Ronciglione.
Noi sogniamo di realizzare un grande Parco di Archeologia Industriale lungo il corso di Rio Vicano.
Prima che il tempo cancelli inesorabilmente il nostro passato, diamoci da fare e che l’appello di Saìu, insieme a quello di altri ricercatori che da tempo hanno indicato il percorso da intraprendere, non resti ancora una volta inascoltato.