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INSEDIAMENTI MONASTICI SUL MONTE SORATTE
Clorinda Salini


INTRODUZIONE

Il mio libro nasce come tesi di Laurea in materie letterarie. La Storia della Chiesa mi ha da sempre affascinata e il fenomeno del monachesimo presente sul nostro territorio e stato per me un argomento di grande interesse e curiosità,? soprattutto quello presente sul Monte Soratte, un monte che sento mio, che percepisco come qualcosa che mi appartiene. Nel 2011 proposi l’argomento al mio Relatore Prof. Marco Bartoli docente di Storia della Chiesa all’Università LUMSA di Roma come argomento della Tesi di Laurea. Il prof. Bartoli accolse subito la mia proposta con grande entusiasmo. Così è iniziata la mia bellissima esperienza che si è conclusa? ora con la pubblicazione del libro.
Gli insediamenti monastici presenti sul monte Soratte e alle sue pendici sono stati trattati in molte pubblicazioni, in genere concepite per celebrare i fasti municipali del proprio territorio o con finalità turistiche e divulgative.
Nel primo caso l’analisi storica, sommaria e ripetitiva, trascurava gli aspetti che non erano ritenuti interessanti per il fine prefisso e, nel secondo caso, la descrizione encomiastica dei luoghi e degli accadimenti toglieva la veste scientifica ai pochi fatti citati.
Con questo studio, quindi, si è cercato di ricavare le notizie relative agli insediamenti del Soratte dalle fonti e di recuperare, nei molti testi prodotti con le finalità predette, le citazioni sorrette da documentazione o da testimonianze attendibili.
Le fonti, avare com’è consueto per il periodo medioevale, presentano, in alcuni casi, aspetti di particolare pregio per l’autorevolezza dei personaggi coinvolti (Gregorio Magno), per la notorietà dei cronisti (Paolo Diacono) o per il coinvolgimento diretto degli estensori (Benedetto del Soratte nel Chronicon).
Tali fonti sono state tutte edite nei repertori di vite dei santi (Acta Sanctorum, Martyrologium Romanum), negli Annali ecclesiastici (C. Baronio, Jean Mabillon), nelle Vitae di autorevoli protagonisti (Vita Karoli Magni), nelle raccolte relative ai vari pontificati (Il Liber Pontificalis), nei documenti di carattere fiscale-amministrativo (Liber censuum, G. Battelli, P. Galletti) o nelle tradizionali fonti riferibili ad alcuni grandi monasteri (Chronicon di Farfa, Regesto del monastero di S. Silvestro de Capite, Le carte del Monastero di S. Paolo di Roma, Monasticon Italiae).
Per la conoscenza del fenomeno monastico, ai consueti trattati di sintesi (G. M. Cantarella, G. Penco) si uniscono studi specifici sull’area centro italiana (G. Antonelli, M. Bartoli, G. Turbessi).
Le opere riferibili all’area laziale o limitrofa (F. Sperandio, A. Nibby, E. Abbate, M. Armellini, G. Tomassetti, T. Ashby, A. Serafini, E. Martinori, G. Silvestrelli, M. Mastrocola, F. Gregorovius, J. Raspi Serra, B. Brizzi, T. W. Potter, P. Rossi), si accompagnano alla gran mole delle pubblicazioni riferibili all’area del Monte Soratte.
In quest’ultimo settore, ai testi ormai consacrati dalla tradizione (A. Degli Effetti, F. S. Rinaldi) si aggiungono i molti trattati degli ultimi decenni, accumunati talvolta da motivazioni e scopi di carattere divulgativo.
Una particolare menzione, in questo settore, è da riservare a Mons. Mariano De Carolis, il quale, con Il Monte Soratte e i suoi santuari, ha cercato di raggruppare quanto a lui noto, senza tener conto dell’equilibrio tra le varie parti del testo e preoccupandosi, principalmente, di comunicare tutto ciò che conosceva.
L’illustre prelato ha prodotto un lavoro all’apparenza caotico e, certo, non sostenuto da alcuna pretesa di scientificità o pertinenza storica, ma proprio per questo utile per fornire l’iniziale spunto per muoversi nella voluminosa stratificazione di notizie riguardanti i monasteri del Soratte.
Questo volume, quindi, in estrema sintesi, manifesta lo scopo principale di riuscire a saldare le notizie apprese dalle fonti alle conoscenze episodiche fornite dalle pubblicazioni “locali”, nella speranza di non disperdere alcunché possa riferirsi all’argomento prescelto.
La storia della Chiesa, infatti, è puntualizzata da certezze storiche ma è sicuramente arricchita dalle molte voci che hanno partecipato al corale intento di tramandare l’esperienza di fede.