Carmine Daniele è nato un certo numero di anni fa in Puglia, a Corato, e con questo volume è al suo debutto editoriale.
L’autore ha vissuto fino alla conclusione degli studi liceali a Campobasso dove assiste al mito del boom economico e all’esplosione della protesta giovanile, di cui condivide l’anelito libertario.
Da studente di medicina a Roma, vive sgomento gli “anni di piombo”, negatori di quei principi di «amore e libertà» che rappresentano la “Stella Polare” della riflessione esistenziale e poetica. Gli anni successivi lo vedranno medico, prima al Policlinico Umberto I e poi all’Ospedale Sandro Pertini, fino alla fine della sua attività in cui matura l’esigenza di tradurre in versi le sue emozioni, i suoi valori, la sua ricerca dell’umano ritenendo la poesia l’unica espressione per portare alla luce il suo mondo.
Presentazione di Roberto Vena
Anni di produzione poetica raccolti in questa antologia L’amore come la libertà. Una lunga stagione in cui Carmine Daniele, medico clinico di vasta esperienza, ha guardato il mondo con il suo occhio attento, riservato, discosto dal chiasso e dal clamore; una posizione che gli ha permesso di meditare con profondità sulle cose umane, sulla sua passione civile, sulla sua ricerca dell’uomo, come un Diogene contemporaneo che ha nella penna la sua lanterna, lo strumento per far luce sul mistero dell’amore come elemento in costante relazione dialettica e filosofica con la libertà.
Sessantacinque componimenti sono raccolti in questa prima prova editoriale dell’autore, prodotti in un arco temporale che va dalla sua gioventù agli anni della piena maturità, toccando gli argomenti più vari: dalla protesta sociale alle emozioni più intime, dal commento ispirato da fatti di cronaca che ne hanno segnato la memoria, al vagheggiamento di egualitarismi che Carmine Daniele sveste dell’utopia per considerarli a portata di mano, se solo l’uomo esprimesse tutta la sua dignità e coniugasse con decisione amore con libertà, quella «pazzia provvisoria che decolonizza la vita quotidiana». Larga parte della sua produzione in versi occupa anche la riflessione sul degrado umano, sull’uomo schiavo dei desideri, sul corpo come condizionamento perenne e causa dello scadimento della tensione etica, pensiero che gli fa porre domande e temere di illudersi sulla «nobiltà della vita».
Il verso dell’autore è impetuoso, a volte torrenziale, disdegna la punteggiatura, un flusso continuo, wagneriano nella sua epicità drammatica e narrativa, una prassi chirurgica sulla parola, ne disseziona carne e sangue, mettendone a nudo le pulsazioni più inquiete. Una poesia che a volte si trasforma in forma di prosa, raggiunge modalità espressive al confine, con una metrica mai uguale. Uno stile unico, peculiare, che non cerca l’effetto musicale ma piuttosto la parola ruvida, scolpita nella pietra anziché cesellata nel metallo nobile, spietata nella sua sincerità. E nonostante la sua formazione lo abbia portato ad amare le suggestioni filosofiche e umanistiche di Proudhon e Fourier, l’energia rivoluzionaria di Bakunin, e i versi di Shelley, Rimbaud e Prevert, Carmine Daniele non è mai incline alla ruffianeria poetica e non regala mai a se stesso e al suo lettore una parola gratuita di rassicurazione, pur in un suo mondo di valori e ideali fatto di speranza tenace per le sorti umane. Perché, nonostante tutto, «non si può essere liberi se non ci si fa accecare dall’amore».
Indice
Presentazione, Roberto Vena
Prendi me
L’isola del mio esilio
Marina
24 marzo
Abbecedario per una donna
Oasi
Un saluto
Ti ritroverò
Ciao
Grigio
Gelsi
Disertori
Aurora
Cosimino
L’unico potere
Nuvola nera
Il fragile papavero
Rimpianto
Anche se diventassi un soffio
Mamma
Dovete sapere, non chiedetemi, a te chiedo
Devo andare
Cassetto
Antonio
Uccellino
L’albero
Un eremo
Evasi da Alcatraz
Palinuro
Porto
Il faro
L’amore come la libertà
Un sorriso
Quel vestito
Ode a karla
Navigli
Senso
Sud est
Catarro
Freddo
Notturno
Clandestino
Per un amico
Abete
Ribelli
Nudo
Sei me
Lo zaino
Surf
Domani
Puglie
Perchè
Angeli
Creature solitarie
Felicità
Volare
L’astronauta
Rosa rossa
Attraverso l’uomo
Venezia
Un raggio di luce
Il tiglio
La sirena
Leggenda
Cometa
Nota biografica
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