Era notte fonda quando, non si sa chi, decise che dovevo uscire dal mio placido lago amniotico, non cacciai un solo urlo, non versai una sola lacrima, stupita guardai le forbici che rompevano il mio legame profondo con mia madre, la guardai incuriosita, Maria era stremata, pallida, con gli occhi lucidi di gioia e del dolore leopardiano che portava sempre con sé, poi cacciai uno strillo potente, avevo fame e avevo già imparato, nel formarsi antico della mia grammatica interiore, che bisognava chiedere con forza per ottenere. La forza delle donne che Francesco ha dentro sé, sigillo della mia vita.
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