Mi sento un privilegiato. Mai sentito meglio di quando mi sono ammalato.
Non c’è giorno che non ringrazio Dio di avermi concesso l’opportunità del dolore.
Vi sembra strano eppure è così ve lo assicuro.
Quando si vive con un punto interrogativo che ti segue dappertutto, consapevole che quel segno di domanda è il tuo futuro, ogni giorno è un giorno in più strappato al male.
Se crede di fregarmi quello stronzo di tumore, si sbaglia di grosso. Se crede che mi metta a piagnucolare, non mi conosce. Invece sono io che fotterò lui. Non so da dove mi venisse la certezza che l’avrei sconfitto.
La fede e la preghiera, quella in ginocchio davanti al letto ogni sera, mi davano la forza per prendere di petto quell’intruso annidato nel mio corpo e che lo divorava un pezzetto per volta.