Lo sguardo di un cane segue insistentemente il protagonista del primo racconto. Perché? Chi è questo cane?
Infondati sospetti perseguitano Elisabetta, vittima ignara di un supplizio basato sul pretesto.
E poi c’è una guardia carceraria che accompagna il condannato a morte durante le ore che lo separano dal patibolo.
C’è l’ostinata impulsività che rincorre il brigante impegnato in continue, rocambolesche fughe...
Il lettore noterà come, in ogni racconto, situazioni circostanziali o psicologiche corrono parallele ai personaggi, sul filo di una surreale inquietudine.
Fino all’ultima storia, nella quale il senso dell’ironia non riesce proprio ad abbandonare un uomo colto da infarto. Umorismo che contribuirà a salvarlo: segno forse che l’autore, nonostante l’attitudine drammatica dei racconti che scrive, è in fondo un inguaribile ottimista.