MASCHERE LETALI
di Fabio Mulas
A detta di molti il vero scoglio nel percorso di un artista, in questo caso di uno scrittore, è rappresentato dalla prova della conferma. Se così fosse, Fabio Mulas potrebbe dire di aver superato l’ostacolo brillantemente. Il secondo capitolo della saga ambientata a Santa Maria de Forraxi, paesino immaginario dell’entroterra sardo, non delude le attese e restituisce ai fan del Maresciallo Melis un giallo arricchito da elementi tipici del noir e del thriller. Rispetto all’opera d’esordio, questo libro dal mio punto di vista compie un ulteriore passo in avanti e racconta una Sardegna poco nota anche ai suoi abitanti. Antiche tradizioni, riti ancestrali e codici non scritti. Leggendo queste pagine ho imparato molto e ho avuto di nuovo voglia di tornare in terra nuragica. L’isola dei quattro mori è la vera protagonista della storia, non resta sullo sfondo ma si prende tutta la scena e lascia incantato il lettore. Oltre a questo, l’universo creato da Mulas risulta ancora una volta credibile. In questa avventura Melis si deve confrontare con qualcosa che è più grande di lui, ma può contare sull’aiuto della “sua” Giulia, abilissima ricercatrice e bibliotecaria giunta finalmente a Santa Maria. I fantasmi con cui dovrà combattere il maresciallo nascondono il vero volto dei poteri forti: organizzazioni e singoli individui molto influenti che provano, e in alcuni casi riescono, a indirizzare le scelte dei governi e delle istituzioni che regolano il nostro vivere comune. Attraverso gli occhi di Gavino, l’autore vuole farci vedere le potenzialità e i limiti di chi si trova quotidianamente a contrastare i potenti e il malaffare a tutti i livelli, di chi talvolta riesce anche a smascherare queste figure avvolte nell’ombra.
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