Introduzione
Elisabetta De Minicis, Massimo Muganu
Il volume accoglie gli interventi di un incontro di Studi, organizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura e le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) insieme all’ex Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali (DISBEC) dell’Università della Tuscia, Viterbo, e la collaborazione dell’Azienda Agraria dell’Ateneo, che si è svolto nella sede del Museo della Città e del Territorio di Vetralla il 26 ottobre 2013. Con questa giornata, dal titolo “Viti/cultura. Viti/coltura. Le uve della Tuscia. Storia, Arte, Coltivazione “, si è voluto creare un momento di confronto e conoscenza su un tema estremamente attuale che vede la competenza di due aree, l’umanistica e la scientifica, ben rappresentate nel nostro Ateneo e che spesso si trovano a collaborare su tematiche comuni.
Nel patrimonio di varietà vegetali coltivate in Italia i vitigni locali assumono una particolare valenza legata non solo al carattere sensoriale dei vini derivati, ma anche al loro valore storico, culturale e al forte potere evocativo delle tradizioni agrarie ed alimentari del territorio cui appartengono. La Tuscia, storicamente crocevia di spostamenti di popolazioni e di merci, ha una produzione enologica molto antica ed un germoplasma viticolo piuttosto diversificato che ha origine dalle civiltà pre-romane. La coltivazione dell’uva e la diffusione del vino sono state più volte al centro dell’interesse di studiosi di ambiti diversi in quanto il tema, in ogni epoca, coinvolge aspetti economici, paesaggistici e materiali non trascurabili.
Nel corso dell’ultimo secolo per ragioni di mercato la viticoltura della Tuscia è stata caratterizzata dal progressivo abbandono della coltivazione dei vitigni tradizionali, le cui qualità si stanno riscoprendo solo recentemente.
Porre l’accento, con questo momento di conoscenza e confronto tra diversi “saperi”, oltre che sulle specificità vegetali, anche sugli aspetti storici, archeologici ed artistici che la coltivazione dell’uva ha generato in questo territorio della Tuscia, mira a condividere con un vasto pubblico un dibattito scientifico che vuole la valorizzazione delle tradizioni locali.
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