Agli autori, ai curatori, ai collaboratori si richiede si osservare le seguenti norme editoriali

I contributi e i testi devono essere inviati in formato elettronico presso l'indirizzo di posta elettronica indicato in calce, o consegnato di persona tramite unità di memoria esterna (chiavetta usb o altro supporto).
Ogni scritto o saggio deve essere accompagnato da abstract (max 500 caratteri e curriculum dell'autore, max 300 caratteri).

Ordinamento del testo
Il carattere di base deve essere Times, tondo, corpo 11.
Il corsivo va usato nei seguenti casi: titoli di libri e opere, testate di giornali, parole straniere (tranne il greco).

Gli accenti
Si richiama l'attenzione sull'uso dell'accento acuto e grave della vocale e (perché, cioè, poté, Noè), tutte le altre vocali nella lingua italiana, per convenzione, usano l'accento grave.
Spesso non si fa attenzione al tipo di accento e lo si segna come un trattino obliquo: nell'uso corretto l'accento è acuto (es. perché) va dal basso verso l'alto, grave (es. caffè) invece va dall'alto verso il basso.
L'accento sulla E maiuscola è È e non E'.


L'accento va messo sulle seguenti parole formate da una sola sillaba
dà (verbo dare): Mi dà fastidio
dì (il giorno): la sera del dì di festa
è (verbo essere): è stanco
là (avverbio di luogo): vai là
lì (avverbio di luogo): rimani lì
né (congiunzione negativa): né carne ne pesce
sé (pronome): chi fa da sé fa per tre
sì (affermazione): sì, è bello
tè (la bevanda): una tazza di tè


L'accento non va messo sulle seguenti parole formate da una sola sillaba
da (preposizione): vengo da Milano
di (preposizione): è amico di Laura
e (congiunzione) pane e marmellata
la (articolo): la città e pulita
li (pronome): non li vedo
ne (avverbio o pronome): me ne vado
se (congiunzione): se vai via dimmelo
si pronome): Non si compra al mercato
te (pronome): dico a te.

Le virgolette basse o caporali ( « » )
Si usano per citazioni brevi all'interno di un testo;
richiami di parole usate nelle citazioni:
brani tradotti.


Le virgolette alte o apici doppi ( " " )
Si usano all'interno delle citazioni che richiedono l'uso delle virgolette basse:
le parole usate con accezione diversa dall'usuale o senso paticolare;
Quotidiani, riviste, periodici, collane.

Le virgolette singole o apici singoli ( ' )
Si usano nelle parole o citazioni all'interno di frasi tra caporali.

Grassetto
Evitare possibilmente l'uso del grassetto se non per indicare i titoli dei capitoli.

Tre puntini di sospensione
Si usano per segnalare che il discorso viene sospeso per esitazione o per riprodurre l'andamento spezzato del discorso.
Devono essere sempre tre e si attaccano alla parola che li precede e sono seguiti da uno spazio a meno che il segno che li segue non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo. Quando sono alla fine di una frase, la lettera che segue dovrà essere maiuscola.

Le parentesi
Si usano normalmente le parentesi tonde. Le parentesi quadre si usano, seguite da tre puntini [...], all'interno di una citazione solamente se è omessa una parte di testo. Anche le eventuali integrazione del testo da parte di un autore diverso vanno poste tra parentesi quadre.
Gli omissis vanno indicati con i soli tre puntini senza parentesi quadre (es. volevo dirgli che...).

I trattini lunghi o rigati (–)
Si usano per delimitare i discorsi diretti, per segnalare incisi, per creare elenchi.

I trattini corti (-)
Si usano per dividere un nome composto da due parole (es. treno Roma-Milano). Il trattino non è mai spaziato.

Spazi
Non usare lo spazio dopo le parentesi aperte e prima della parentesi chiusa, prima di ogni segno grafico, o di interpunzione, che non è separato dalla parola a cui si riferisce. Metterlo invece dopo il segno grafico o segno di interpunzione;
l'apostrofo non vuole spazi prima o dopo;
non inserire più di uno spazio tra le parole.

Le maiuscole
Vanno scritti in maiuscolo i nomi propri e le parole che seguono un punto;
i nomi di popoli e le etnie (i Romani, gli Inglesi, gli Zulu ecc.)
i soprannomi;
i nomi di periodi storici e geologici (es. il Medioevo, gli anni Trenta, il Rinascimento, Neolitico ecc.);
i secoli vanno indicati con i caratteri romani (es. III secolo), seguito dalla parola per esteso a meno che non sia tra parentesi (III sec:)
le denominazioni autonomastiche (la Grande Guerra ecc.);
gli aggettivi sostantivi che indicano i luoghi (Napoletano, Inglese ecc.);
il primo termine delle denominazioni ufficiali (Corte dei conti ecc.);
i nomi geografici (Europa, Italia ecc.);
gli edifici storici e i monumenti (es. Colosseo, Palazzo Braschi ecc.);
i titoli stanieri (es. Lady Diana, Madame Bovary, Lord Byron ecc.)
Nei nomi degli enti e istituzioni si usa la maiuscola solamente nella prima parola.

Numeri, date, cifre
I numeri si indicano in cifre quando si tratta di date, dati statistici, quantità di misure (di peso, altezza ecc.) a meno ché non si tratti di un uso discorsivo del testo.

D eufonica
la d eufonica si usa soltanto nell'incontro di due vocali uguali ( es. sono costretto ad andare in auto, l'ho incontrato ad Ancon), e non si usa mai con la o oppure se la parola successiva viene separata da virgolette.


Sigle e abbeviazioni
le sigle e gli acronimi di associazioni o enti vanno scritti con le maiuscole senza punti intermedi (es. ACI, CAI ecc.)

Bibliografia
per la bibliografia, a fine volume o a fine capitolo, si adotti il seguente ordine (alfabetico o cronologico)
– il cognome dell'autore (in maiuscoletto), se più autori separati da virgola
– l'anno, seguito da due punti (se dello stesso autore sono riportate più opere con data uguale si contraddistinguerà l'anno con una lettera in tondo (es. De Carolis 2001a);
– il nome e il cognore dell'autore o del curatore, seguito da virgola;
– nel caso che il nome dell'autore sia in latino non segue la virgola,
– il titolo dell'opera, in corsivo, seguito da virgola;
– successive citazioni dell'opera o articolo, dello stesso autore, saranno abbreviate da op. cit.o cit. in corsivo.
– l'eventuale indicazione del numero dei volumi, seguito da virgola;
– la casa editrice, seguito da virgola;
– il luogo di edizione e l'anno, seguito da virgola;
– eventuale indicazione del numero di pagina, (p. o pp.) seguito dal punto. Non si usa pag. o pagg.;
– eventuale numero di volume o tomo;
– se lo scritto è apparso su una rivista, dopo il titolo in corsivo si cita, separato da virgole, il nome del periodico in tondo tra virgolette alte, preceduto dalla parola "in", il numero di annata o del volume, l'anno di pubblicazione e le pagine;
– Quando compaiono più indicazioni bibliografiche, si separano da un punto e virgola;
– nel caso vi siano più autori e curatori evitare la sigla AA.VV.
Quando si cita un saggio compreso in un volume che è opera dello stesso autore si premette la sigla "Id. / Ead" a segnalare che non si tratta di opera collettiva.
Ibidem (in corsivo) si usa nel caso che la citazione si riferisce alla stessa pagina cui si è fatto riferimento immediatamente sopra;
Ivi (in corsivo) si usa quando la citazione si riferisce allo stesso testo cui si è fatto riferimento immediatamente sopra.

Note
Le note vanno scritte in tondo, uno o due corpi in meno del testo.
I segni di interpunzione, nel testo, seguono il numero della nota.

Indici dei luoghi o dei nomi
Saranno indicizzati solamente i nomi e i luoghi compresi nel testo e nelle note.
Non dovranno essere indicizzati i nomi e i luoghi presenti nei titoli, nei titoli di paragrafo, nella bibliografia, i nomi delle case editrici e dei traduttori, in nota.
I numeri delle pagine andranno separati da una virgola e chiusi da un punto. Nel caso siano in successione potranno essere contratti da un trattino. (es. Venezia, 47-49.
Se il nome è citato sia nel testo che nella nota della stessa pagina, il numero sarà seguito da "n" o "e n". (es. Verona, 98, 98n oppure 98 e n,).

Abbreviazioni
– A. = autore
– a. = anno
– app. = appendice
– anast. = anastatica
– art. = articolo, articoli
– a.C. = avanti Cristo
– cap., capp. = capitolo, capitoli
– c. = carta
– cfr. (e non : cf. o vd., o simili)
– cit., citt. = citato, citati
– Cl. = classe
– cod., codd. = codice, codici
– cfr. = confronta
– ecc.. = eccetera
– ed. = edizione
– ecc. = eccetera
– f., ff. = foglio, fogli
– f.t. = fuori testo
– fasc. = fascicolo
– fig., figg. = figura, figure
– fr. = frammento
ibid. = ibidem
– Id., Ead. = Idem, Eadem
– loc. cit. = luogo citato
– misc. = miscellanea
– ms., mss. = manoscritto, manoscrittii
– n., nn. = numero, numeri
N.d.A. = nota dell'autore
N.d.c. = nota del curatore
N.d.r. = nota del redattore
N.d.t. = nota del traduttore
– n.s. = nuova serie
– p., pp. = pagina-e
– par., parr. = paragrafo, paragrafi
– pseud. = pseudonimo
– rist. = ristampa, ristampato, ristampati
r, v = recto, verso
– sec., secc. = secolo, secoli
– sg., sgg. = seguente, seguenti (e non: s., ss., seg., segg.) - s.a. = senza anno di stampa
– s.d. = senza data
– s.e. = senza editore
– sg., sgg. = seguente, seguenti
– s.i.p. = senza indicazioni di pagina
– s.l. = senza luogo
– s.i.t. = senza indicazioni tipografiche
– s.t. = senza titolo
– sez., sezz. = sezione, sezioni
– t., tt. = tomo, tomi
– tab. tabb. = tabella, tabelle
– tav., tavv. = tavola, tavole
– trad. = traduzione
– trad. it. = traduzione italiana
– v., vv. = verso, versi
– vol., voll. = volume, volumi
– vs. = versus (contro)

Le fotografie e le illustrazioni devono obbligatoriamente essere originali e provenienti da fonti con allegata autorizzazione. Devono essere consegnate separatamenti al testo: in formato digitale, ad alta risoluzione, 300 dpi, in proporzione alla grandezza di stampa, o in alternativa, in formato cartaceo, stampa fotografica, o stampa con supporto ad alta risoluzione.

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