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LE CONOSCENZE DEL PASSATO
PER L'AGRICOLTURA DEL FUTURO
di Stefano Grego, Parviz Koohafkan,
Giovanni Di Matteo, Vincenzo Naso


L’agricoltura è la principale impresa nella storia dell’umanità. Anche oggi il genere umano dipende dai prodotti dell’agricoltura e la società urbanizzata e industrializzata esiste grazie ai prodotti degli agricoltori.
L’agricoltura fornisce la base della sussistenza per la popolazione attraverso la produzione di alimenti e materie prime. Tradizionalmente, gli abitanti di ogni Paese o regione dipendevano dal cestino del pane prodotto dagli agricoltori, cioè tutti dipendevano dall’agricoltura ed erano interessati al suo destino. In tempi recenti, il commercio regionale e internazionale ha ridotto la dipendenza dall’agricoltura nazionale e, soprattutto nei Paesi industrializzati, la quantità di cibo disponibile è sempre meno una funzione del raccolto ma sempre più dipende della decisione politica sulla quantità di importazioni di alimenti.
Risulta chiaro che non si possono fare progressi per ridurre la povertà e la fame nelle aree rurali senza un forte e sano impegno politico e investimenti adeguati per un’agricoltura e uno sviluppo rurale veramente sostenibili.
L’agricoltura tradizionale e familiare è ricca di biodiversità, di conoscenze locali, ed è un patrimonio culturale e di valori estetici dei paesaggi agroecologici grazie anche al contributo fondamentale che svolgono gli agricoltori familiari, i piccoli proprietari e le comunità locali. È possibile che la conservazione di questi sistemi inestimabili possa essere la chiave importante per il futuro dell’agricoltura; contribuendo ai nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) approvati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015.
Gli autori sperano che questa pubblicazione potrà contribuire a sensibilizzare e accrescere la comprensione dell’agricoltura tradizionale come un tesoro dell’umanità per le generazioni presenti e future.

 




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Giovanni Di Matteo ha conseguito la laurea in Scienze Forestali e il dottorato di ricerca in Ecologia Forestale presso l’Università degli studi della Tuscia (Viterbo). In particolare, ha studiato gli impatti eco-fisiologici di trattamenti selvicolturali (diradamenti e ceduazioni) in ecosistemi forestali Mediterranei, anche utilizzando la tecnica con gli isotopi stabili del carbonio e dell’acqua.
Conduce inoltre studi sulla capacità di acclimatazione di ecosistemi forestali a variazioni ambientali e indotte dall’uomo nell’ambito del progetto internazionale (RESILPINE - Understanding the evolution of integrated phenotypes for the resilience of Mediterranean pines in a changing environment) e ricerche sulla mappatura delle capacità di ricerca nel settore forestale nell’ambito del progetto europeo FORESTERRA (Enhancing Forest Research in the Mediterranean through an improved coordination and integration).
È ricercatore associato presso l’Istituto di Biologia Agro-Ambientale e Forestale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBAF) e il Department Crop and Forest Sciences - Agrotecnio Center, University of Lleida (Spagna) su tematiche di ricerca riguardanti l’Agroforestry e la Genetica Forestale.
Nel 2018 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) come Professore Associato nei settori scientifico disciplinari “Scienze e Tecnologie dei Sistemi Arborei e Forestali” e “Botanica”.
Attualmente lavora come esperto forestale presso la FAO (Climate Change and Resilience Team, Forestry Policy and Resources Division) nell’ambito del Committee of Mediterranean Forestry Questions - Silva Mediterranea.

Stefano Grego è nato a Roma e si è laureato in Agraria all’Università di Perugia. Per 18 anni ha lavorato presso un istituto del CNR dove ha studiato la regolazione di parametri biochimici e fisiologici delle piante superiori al variare delle condizioni esterne sia ambientali che nutrizionali.
Nel 1987 ha vinto la cattedra di professore associato in Chimica Agraria presso l’Università della Tuscia a Viterbo e nel 2000 è diventato professore ordinario.
La sua attività scientifica si è sviluppata sulle caratteristiche biologiche del suolo sia a causa delle sue modificazioni d’uso che dei cambiamenti climatici, cercando di individuare alcuni bio-indicatori per la determinazione della qualità dei suoli e della sostenibilità dei sistemi agricoli sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo.
È stato Pro Rettore Vicario dal 2001-2008 e Pro Rettore con delega alle relazioni Internazionali dal 1998 al 2014 Nel 2007 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Italiana dell’Onorificenza di Commendatore come riconoscimento del suo lavoro come ricercatore e docente.
In riconoscimento della sua attività scientifica ha conseguito 5 Lauree Honoris Causa.
Nel 1988 è stato uno dei fondatori del Centro Interuniversitario di Ricerca per l o Sviluppo Sostenibile (CIRPS) assumendo la funzione di Vice Direttore carica che ha ricoperto fino ad oggi.
Nel settembre 2005 è stato eletto Presidente della European Society for New Methods in Agricultural Research (ESNA) ricoprendone la carica fino al 2016
È stato Vice Presidente dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE) 2008-2012
Fa parte dei fondatori del Desert Net International (DNI) che ha la funzione di raggruppare i ricercatori Europei ed Extra Europei che si occupano dei processi legati alla desertificazione ed è membro dell’Advisory Board.
Nel 2013 ha fondato con un gruppo di docenti ed esperti in varie parti del mondo, la World Agricultural Heritage Foundation (WAHF) che ha la funzione di studiare e rendere noti i patrimoni agricoli presenti nel mondo come patrimonio indiscusso dell’umanità. Nella Fondazione ricopre il ruolo di Chairman of Scientific Committee.

Dott. Parviz Koohafkan, professore e ricercatore senior presso l’Istituto di Ricerca per “Humanity and Nature” in Kyoto, Japan, è Fondatore e Presidente della Fondazione per il Patrimonio Agricolo Mondiale (WAHF).
Dott. Koohafkan ha lavorato a la FAO come Task Manager dell’Agenda 21 per gli Sviluppo Sostenibile dal 1992 al 2012. Nel 2002 ha concettualizzato e reso possibile l’iniziativa di Partenariato delle Nazioni Unite sulla conservazione dinamica del Sistemi dei Patrimoni Agricoli di Importanza Mondiale, “Globally Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS) ”.
Ha una laurea in Ingegneria Agraria e Gestione delle Risorse Naturali, un Master in Ecologia Applicata e un Dottorato di Ricerca in Ecologia Terrestre presso l’Università di Scienze e Tecniche di Montpellier, Francia.
Il dottor. Koohafkan, ha iniziato la sua carriera come professore assistente di ecologia applicata presso l’Ecole National du Génie Rural des Eaux et Forêts a Montpellier, in Francia. Successivamente è stato Consigliere Tecnico Principale per la FAO ad Haiti e in Ecuador e ha ricoperto diverse posizioni di alto livello presso la FAO Roma, comprese le posizioni di Direttore della Divisione Sviluppo Rurale, Direttore della Divisione Cambiamenti Climatici e Bioenergia e Direttore della Divisione Terra e Acqua nella Dipartimento per lo sviluppo sostenibile della FAO.
Le sue pubblicazioni più recenti sono: “Forgotten Agricultural Heritage, Connecting Food Systems and Sustainable Development”, pubblicato da Earthscan, Taylor e Francis; un libro dal titolo” Food and Wisdom “ pubblicato da FAO e Bioversity International; “The State of the World Land and Water Resources” pubblicato dalla FAO; il libro sui sistemi del patrimonio agricolo di importanza globale, un’eredità per il futuro pubblicato dalla FAO; un libro intitolato”cambiamenti climatici, piccoli proprietari e comunità agricole tradizionali “ scritto insieme al professor Miguel Altieri.

Vincenzo Naso è Professore Straordinario di Sistemi Energetici presso l’Università eCAMPUS.
È Direttore del CIRPS – Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo sostenibile – Università eCAMPUS dal 1987.
Dal 1987 al 2015 è stato Professore Ordinario di Sistemi Energetici presso la Facoltà di Ingegneria di Sapienza Università di Roma.
È Past President Generale dell’Associazione Termotecnica Italiana.
Le sue attività di ricerca riguardano i sistemi energetici, con particolare riguardo per quelli basati su fonti energetiche nuove e rinnovabili, sull’efficienza energetica, l’uso razionale dell’energia e il risparmio energetico, nonché sugli usi finali di energie e risorse, nell’industria, nei trasporti, nell’agricoltura e nei servizi. Lo sviluppo di vettori energetici innovativi, in particolare l’idrogeno e l’elettricità prodotti da fonti energetiche rinnovabili, e la mobilità sostenibile sono per lui nuovi settori di interesse. 
Ha curato e cura le attività di collaborazione tra le Università e le Piccole e Medie Imprese, a livello nazionale ed internazionale, in materia di innovazione tecnologica e di processo, il trasferimento di tecnologie, la formazione, la consulenza, progettazione e gestione. 
Attraverso il CIRPS ha avviato, in partnership con alcune Università statunitensi e giapponesi, lo studio della nuova area disciplinare della Scienza della Sostenibilità e la creazione dell’International Society for Sustainability Science.