Nel discorso che rappresenta il testamento politico del fondatore della Repubblica Italiana è espresso un progetto, che è poi quello esternato dalla nostra costituzione, un disegno che dobbiamo considerare una speranza, una opportunità, se vogliamo che la democrazia sopravviva non come stanco rito elettorale, ma sia realtà viva, capace di dare alimento a valori culturali e rapporti sociali rispondenti agli effettivi bisogni dell’Umanità.
Ma per realizzare questo progetto, espresso soprattutto dai primi quattro articoli della Costituzione, purtroppo mai pienamente attuati in passato, ed oggi aggrediti dai tentativi di “deformazione della Costituzione”, occorre demistificare due illusioni, due “miraggi mortiferi” che hanno finito per prevalere ed egemonizzare la cultura politica di tutta la seconda metà del XX secolo.