“Presero con sé un mantello, una bisaccia con poche cose da mangiare, un bastone per aiutarsi durante il cammino”, inizia così l'avventura di Sigerico da Canterbury e della sua compagnia che lo porterà ad attraversare le contrade dell'Europa medievale transitando anche per il borgo di Vetralla.
Un'avventura per molti aspetti simile a quella educativa e didattica – nel suo significato di ricerca e di scoperta – delle insegnanti della scuola dell'infanzia vetrallese che, iniziando con pochi mezzi, ha, però, permesso di accompagnare i bambini attraverso i sentieri della conoscenza e della scoperta del territorio e della storia della propria comunità.
Non si è trattato soltanto di una storia narrata, raccontata da adulti a bambini, ma – ed è questo l'aspetto educativo più significativo nella scrittura di questo racconto a più mani – è stata scritta insieme, lungo un intero anno scolastico, una storia vissuta, ricostruita e ripercorsa, nei suoi tratti salienti, per mezzo di esperienze concrete pensate e realizzate con i bambini. La stessa Via Francigena è stata materialmente percorsa, dai bambini accompagnati dalle maestre e dai genitori, lungo il tratto che attraversa il contado di Vetralla. I dialoghi e le sequenze del racconto sono stati preceduti dalla lettura (ovviamente semplificata e adattata) dei documenti scritti o iconografici dell'epoca.
Giorno dopo giorno il racconto di Sigerico e del suo amico Orlandino è diventato quasi un piccolo romanzo storico, dove la ricostruzione affidata alla fantasia dei piccoli alunni si è coniugata con un rigoroso rispetto delle fonti storiche.
Il risultato, oltre alla piacevolezza narrativa del testo, è duplice: da un lato si sono avvicinati i bambini alla scoperta dell'ambiente e delle sue ricchezze culturali, archeologiche, artistiche, ponendo le basi per una conoscenza più approfondita e consapevole dei beni culturali, dall'altro lato si è avviato un percorso di approccio alla storia, in particolare alla storia locale, che unisce la rielaborazione dei fatti alla lettura, mediata dall'azione delle insegnanti, delle diverse fonti storiche.
Conoscere la storia e il patrimonio culturale della propria comunità, in una prospettiva che – proprio come l'antica Via Francigena – guarda all'Europa, è il primo passo per diventare cittadini che sapranno responsabilmente abitare il futuro.
Il racconto che si snoda lungo le tappe percorse dell'arcivescovo Sigerico rappresenta, inoltre, un'ulteriore testimonianza del lavoro qualitativamente fondamentale che viene condotto tra le aule colorate della scuola dell'infanzia; un lavoro importante per la crescita cognitiva di ciascun bambino nel lungo cammino della formazione della persona.