Con questa sua nuova (raffinata, elegante) fatica, così sospesa tra accogliente didascalia e incipiente scatto creativo, tra solennità saggistica e doppio passo letterario-fotografico, Luciano Marziano sublima la Tarquinia quotidiana e consueta che tutti riconosciamo (si badi a quel suo nome di donna...) rubricandola secondo il paradigma delle Città invisibili á la Calvino.
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