Domenica 10 giugno 2018 alle ore 17.30, presso la libreria Strade Bianche di Marcello Baraghini, in via Zuccarella, 25 Pitigliano (GR) , verrà presentato il libro di Massimiliano Mascolo dal titolo "Il campione antifascista: vita e vittorie di Edoardo Ferruzzi, atleta viterbese".
La presentazione è stat organizzata dall'a sezione ANPI di Pitigliano Pietro Casciani"e dall'Assaciazione "Strade Bianche" di Marcello Baraghini, in collaborazione con la casa edictrice Davide Ghaleb.
Evento antifascista organizzato nella giornata del 10 giugno, anche per ricordare la Liberazione della cittadina dal nazifascismo. Il 10 giugno del 1944, infatti, i partigiani di Pietro Casciani, alcuni carabinieri della locale caserma e qualche cittadino coraggioso, liberarono Pitigliano, addirittura 3 giorni prima dell'arrivo degli alleati. Si tratta di un caso unico in provincia di Grosseto e forse anche in Toscana.
Interverranno: Marcello Baraghini, dell'Associazione "Strade Bianche"; Franco Dominici, Anpi di Pitigliano, per ricordare gli eventi del giugno 1944; Valerio Lupi, Anpi di Pitigliano, che presenterà l'autore Massimiliano Mascolo e il suo libro; Massimiliano Mascolo, autore de "Il Campione Antifascista".
Edoardo Ferruzzi, atleta viterbese autore di molti e importanti successi nel podismo nazionale degli anni Venti, è il protagonista del libro di Massimiliano Mascolo “Il campione antifascista”.
La pubblicazione fa riemergere da un oblio lungo quasi settant’anni la figura del primo sportivo viterbese in grado di affermarsi in ambito italiano, malgrado la sua carriera sia stata condizionata dall’ostracismo delle autorità fasciste, che lo bollarono come sovversivo e comunista.
I successi di Ferruzzi, colpito dalla tubercolosi e scomparso a poco più di ventotto anni, ebbero breve durata: non così la sua popolarità nella Viterbo sportiva che nell’immediato dopoguerra chiese senza esito che gli fosse intitolato lo stadio di via della Palazzina e gli dedicò anche una società sportiva.
Poi la polvere del tempo si è posata sul suo nome, e c’è voluta una lunga e complicata ricerca per ricostruirne in maniera fedele i successi sportivi e le sofferenze nella vita quotidiana sotto il regime.
In ottanta pagine corredate da molte fotografie d’epoca e inedite, l’autore ha ripercorso la carriera di Edoardo Ferruzzi dagli esordi nella Robur Viterbo al passaggio alla società romana del Trastevere, fino al sogno brevemente cullato di prendere parte all’Olimpiade del 1928. La parabola del Ferruzzi podista si incrocia spesso con i guai del Ferruzzi cittadino, preso di mira per le sue simpatie comuniste, segnalato alla polizia, sorvegliato e probabilmente anche boicottato nella sua rincorsa verso la gloria sportiva.