Indice
Presentazione, di Sandro Giglietti, Sindaco di Monterosi
Prefazione, di Claudio Canonici
Introduzione, di Edoardo Giacomini
GIOVEDÌ
VENERDÌ
SABATO
Note
APPENDICE (intervista a Orsina Hercolani)
RICORDI FOTOGRAFICI
RINGRAZIAMENTI
Introduzione
Una coppia di pellegrini è in cammino verso Roma sulla via Francigena e decide di fermarsi qualche giorno a Monterosi prima di proseguire il viaggio. Questo libro è un po’ il diario della loro esperienza, che via via si arricchisce di incontri e di scoperte, di rievocazioni del passato e di considerazioni sul presente.
Il percorso dei due personaggi immaginari, ma verosimili, che incontrano persone reali attualmente viventi a Monterosi, rappresenta la trama in cui si inseriscono le notizie storiche, documentate attraverso le fonti e la trascrizione di tradizioni orali. Queste ultime risultano attendibili tramite il confronto tra loro e la corrispondenza con gli eventi storici attestati. I numerosi reperti iconografici corredati dei necessari riferimenti testimoniano del carattere scientifico della ricerca sottesa al volume.
Chi sono i potenziali lettori e quali le finalità dell’opera?
Domande legittime e strettamente collegate tra loro. Per quanto a prima vista il libro potrebbe apparire d’interesse esclusivamente locale, limitato ai residenti di lunga data o forse anche a chi si è trasferito a Monterosi da un tempo più o meno lungo, esso aspira a rivolgersi ad un pubblico più vasto: quello delle persone desiderose di comprendere la storia, le tradizioni, i costumi, di questo come di gran parte dei piccoli e grandi insediamenti umani del nostro centro Italia.
Lo scopo è accendere l’interesse per la ricerca storica, per lo studio delle fonti, ma soprattutto per la conservazione del patrimonio di tradizioni orali a cui si può attingere attraverso il colloquio diretto e l’ascolto di persone con cui si stabilisce necessariamente un rapporto fatto di comprensione e di umana simpatia.
Proprio al fine di suscitare l’interesse per lo studio della storia, nel libro ci si serve di un linguaggio accessibile anche ai non “addetti ai lavori” e ci si adopera per evitare la noia attraverso una varietà di situazioni e di aneddoti.
Questo è anche il motivo per cui le note esplicative e i riferimenti bibliografici sono raggruppati al termine del volume in modo da non appesantire il racconto. Anche gran parte dell’apparato iconografico è collocata alla fine del libro, mentre parecchie immagini illustrano luoghi e manufatti significativi coerentemente con lo scorrere della narrazione.
Ci potrà quindi essere il lettore attratto o anche commosso da immagini del passato, per alcuni aspetti familiari, il lettore incuriosito da notizie inedite che lo spingono a focalizzare luoghi ed eventi ed anche il lettore spinto a verificare di persona l’attendibilità del racconto facendo riferimento alle fonti, non accontentandosi dei “si dice”, ma approfondendo l’indagine: esplorando gli archivi, confrontando le testimonianze.
Non saprei dire quale sia la percentuale di questo tipo di lettori nei piccoli centri della nostra zona, ma ho l’impressione che non sia affatto irrilevante. Mi ha sorpreso incontrare anche a Monterosi persone che svolgono attività completamente diverse dagli studi storiografici o archeologici e che tuttavia cercano con passione i segni del passato sul territorio e recandosi non di rado a fare ricerche negli archivi vicini e anche nei grandi archivi della Capitale.
Ma forse lo scopo più importante del libro è ristabilire per quanto possibile il fecondo, familiare rapporto tra generazioni, oggi fortemente incrinato dai profondi mutamenti intervenuti troppo rapidamente nel tessuto sociale. Mentre fino a pochi anni fa era consuetudine ricorrere ai racconti degli anziani che a loro volta riferivano quanto trasmesso dai loro avi, oggi questa abitudine è sempre più rara. Riannodare i giovani alle proprie radici è importante per aiutarli a recuperare un senso di appartenenza che colora di significati una società altrimenti dispersa.
Il desiderio di conoscere, di ricordare, di conservare, di comunicare non può che favorire la crescita culturale e sociale di una comunità.
Questa crescita è infatti l’obiettivo primario della nostra Associazione e a questo fine è stato pensato, elaborato e realizzato il presente volume, nella convinzione che sarà accolto con benevolenza, sfogliato, letto e forse anche contestato con interesse.
Edoardo Giacomini
Presidente dell’Associazione Biblos
|