Il Convegno di Roma del 2003
Questo fascicolo è in gran parte dedicato a un sintetico repertorio del secondo convegno sui centri storici della provincia di Viterbo dal titolo "Dagli Statuti ai regolamenti per l'ornato. La salvaguardia dei valori storico ambientali della Tuscia" svoltosi a Roma, Facoltà di Architettura "Valle Giulia" il 26 febbraio 2003 e promosso con l'Università di Roma "La Sapienza", dal Museo della Città e del Territorio e dall'Associazione Vetralla Città d'Arte. Articolato in tre sezioni, il convegno ha visto un' ampia partecipazione di studiosi e amministratori locali, che hanno illustrato e dibattuto i problemi relativi ai Regolamenti per l'ornato e parchi suburbani (sono intervenuti tra gli altri Giovanni Carbonara, Ugo Soragni, Sofia Varoli Piazza e, tra gli amministratori, Italo Carones, Francesco Chiucchiurlotto, Luigi Gasperini, Luciano Santella, Francesco Urbanetti) mentre, nel pomeriggio, si è svolta una Tavola rotonda su La musealizzazione della ceramica medievale e moderna nella Tuscia coordinata da Elisabetta De Minicis e Maria Grazia Fichera ed è stato infine presentato il volume di Elisabetta De Minicis, Insediamenti rupestri medievali della Tuscia, I. Le abitazioni, dalla compianta Gabriella Maetzke, recentemente scomparsa.
Agli interventi che oggi pubblichiamo va aggiunto quello di Beatrice Casocavallo, già inserito nel numero 11 di Studi Vetrallesi, mentre qui di seguito trovano posto due brevi ma significativi documenti che riassumono le proposte emerse in sede di convegno.
Il primo, Regolamenti per l'ornato e parchi suburbani: tutela dei centri, delle vedute, dei paesaggi storici della Tuscia (Guidoni, Corrente, Lepri) costituisce un primo schema d'intenti per la redazione di efficaci strumenti di tutela; il secondo, Mozione in difesa delle antiche pavimentazioni (Ferri) è stato approvato all'unanimità, dopo ampio dibattito, dei presenti.
La cronaca recente, e in particolare il forte movimento per la istituzione a Viterbo del Parco dell'Arcionello, dimostra come sia attuale e indilazionabile una battaglie civile in difesa di ciò che resta dei valori storici e ambientali sempre più minacciati dall'urbanizzazione incontrollata. In particolare il Parco Suburbano sembra un mezzo efficace, necessario in ogni comune della Tuscia che non sia già dotato di simili strumenti protettivi, per una inversione di tendenza capace di bloccare la sempre più rapida distruzione dell'immagine urbana, del rapporto tra insediamenti e natura, e delle più significative testimonianze di tecniche di lavorazione agricola e industriale di età medievale e moderna.
Il Parco Suburbano verrà quindi riproposto, con rinnovato apporto teorico e con più puntuali riscontri legislativi, e per tutti i centri storici della Provincia di Viterbo, nel terzo convegno previsto nel febbraio 2004, nella speranza che il nostro sforzo produca nel tempo quella diffusa sensibilità per una risorsa di eccezionale valore nella quale ancora pochi cittadini e poche amministrazioni dimostrano di credere.
La battaglia culturale per salvaguardare i centri storici e il paesaggio richiede rigore, disinteresse, astensione da qualsiasi compromissione con chi vorrebbe, con la scusa degli standard abitativi, trasformarli in periferia cedendo su punti chiave come il proliferare di parcheggi, centri commerciali, e di ogni tipo di abusivismo e di modernizzazione incompatibile. Tornare a risiedere in questi antichi ambienti costruiti e vissuti a misura d'uomo deve essere sentito come un privilegio a portata di tutte le persone civili e consapevoli e deve portare ad un assoluto rispetto per le radici stesse della civiltà urbana della Tuscia. La valorizzazione vera lungimirante non può che passare attraverso un rispetto dell'autenticità e un recupero di qualità uniche ma ancora oggi, purtroppo, sottovalutate, subordinate a interessi speculativi e strumentalizzate a fini elettorali.