Dieci motivi perché Vetralla è Città d'Arte
Perché Vetralla città d'arte?
Per la qualità è l'estensione temporale e territoriale del suo patrimonio storico e ambientale, le sue testimonianze artistiche, i suoi artisti :
1) Un territorio vastissimo ancora attivamente coltivato (ottima la produzione di olio d'oliva e la tradizione culinaria considerata oggi un bene in sé da tutelare); un prezioso patrimonio naturalistico (foreste di Monte Fogliano e Monte Panese) a cui si accompagnano siti archeologici protostorici, etruschi, romani e medievali (Grotta Porcina, Norchia, Forum Cassii, ecc..) ; appuntamenti a carattere religioso, artistico e tradizionale che scandiscono ogni stagione dell'anno (il Carnevale, i Concerti di Pasqua, Lo Sposalizio dell'Albero, le Infiorate, Fiori alle finestre e cene in cantina, il Presepe Vivente, la Sagra dell'olio, ecc.).
2) Norchia: solo nel secolo scorso questo celebre centro archeologico e paesaggistico dalle ancora inespresse potenzialità turistiche è stato assegnato al territorio di Viterbo: si tratta quindi di un sito storicamente anche vetrallese, una sorta di prezioso centro extraterritoriale (come, per la vicina Cencelle, l'appartenenza attuale al comune di Tarquinia e il legame storico con Civitavecchia).
3) Del periodo medievale rimangono a Vetralla l'impianto urbanistico, resti significativi delle fortificazioni e delle case private, di quattro torri; il gioiello architettonico di S.Francesco con la cripta, il pavimento cosmatesco e il monumento a Briobris di Paolo da Gualdo
4) Il rinascimento è presente soprattutto con affeschi (in S. Francesco, in S.Maria di Foro Cassio, in S.Pietro, ecc.) e palazzi (basta citare i monumentali palazzo Franciosoni e palazzo Vinci- Brugiotti, a loro volta in parte affrescati).
5) L'età barocca ha prodotto il ciclo di affeschi seicenteschi in S.Francesco, e soprattutto il complesso unitario della piazza principale con il Palazzo Comunale di Filippo Barigioni, la collegiata di Giovan Battista Contini, le Carceri, le fontane: uno degli ambienti settecenteschi piu prestigiosi e meglio conservati dell'Alto Lazio (da ricordare gli affreschi del palazzo pubblico e le tele settecentesche in S. Andrea)
6) Vetralla (dichiarata città fin dal 1783) conserva, in parte, le sue pavimentazioni in peperino, brecciame e sampietrini di basalto realizzate tra il '700 e l'inizio del '900: purtroppo alcune manomissioni succedutosi nel tempo hanno intaccato un patrimonio pressocché unico nella Tuscia e assai significativo anche in campo nazionale.
7) Del novecento è il Monumento ai Caduti di Pietro Canonica (da ricordare anche le frequentazioni vetrallesi di Duilio Cambellotti).
8) Vetralla è stata sede di attività artigianali artistiche di ottimo livello, come dimostrano i lavori in ferro, le mostre in peperino, le porte lignee scolpite che abbelliscono il centro storico; unica nel suo genere è la tradizione dei Pilari che ancora oggi continua nell'ultimo artista della terracotta, Felice Ricci.
9) A Vetralla operano molti artisti di diversa formazione e provenienza che traggono motivo di ispirazione dai valori storico-ambientali e dalla dialettica con una ricca e autentica tradizione artigianale.
l0) Dal 1992 opera a Vetralla il Museo della città e del territorio (collegato con la "Sapienza" 'Universita di Roma e l'Università della Tuscia), esperienza scientifica e didattica innovativa e unica nel suo genere che ha promosso, con centinaia di mostre, numerose pubblicazioni, ogni tipo di approfondimento, non solo localistico, di tematiche storiche, archeologiche, paesaggistiche, particolarmente incentrate sulla Tuscia. (www.storiadellacitta.it )
a cura del Museo della Città e del Territorio in occasione della costituzione dell'associazione "Vetralla, città d'arte" 14-11-98 |