Orazio Carnevalini è un poeta viterbese, un giovane di grandi speranze, così veniva definito, morto troppo presto, appena ventenne nel 1823.
Paolo Tassoni, attraverso lo studio dei suoi versi, ha voluto recuperare la voce di un poeta la cui memoria si era persa nelle pieghe del tempo. Nel corso della sua breve vita, Carnevalini si dedica a varie forme poetiche, tra cui la tragedia, ma è nei sonetti che si trova la parte più intima e vera del giovane poeta.
Immerso pienamente nel flusso storico-culturale di inizio Ottocento, Carnevalini mette nei suoi sonetti le passioni e gli ideali di un animo inquieto. Se da un lato l’amore per una giovane nobildonna viterbese lo travolge, dall’altro il suo cuore è lacerato dall’amore per la libertà e per la sua Patria oppressa.
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