problematiche della conservazione dei Centri storici e del paesaggio della Tuscia), dibattiti, conferenze, articoli sui giornali e pubblicazioni scientifiche dove la Tuscia è stata al centro dell’interesse non solo a livello locale, ma nazionale ed internazionale.
Riproporre questa mostra non è un atto di sentimentalismo, ma vuole stimolare un momento di riflessione, di scambio tra esperienze diverse; in alcuni casi può essere anche un bilancio o una discussione aperta su quanto si è fatto e quanto si può ancora fare rispetto a quelle che erano le aspettative; concetti legati alla valorizzazione che passano inevitabilmente attraverso la bellezza, la riscoperta dei materiali originali, dell’armonia delle forme e degli spazi.
Molti Comuni sono intervenuti, in questi anni, sui loro centri storici e sul paesaggio, con scelte più o meno felici, ma in generale si può dire che la maggior parte dei centri storici della Tuscia viterbese si sono rinnovati combattendo il degrado e rendendo, anche attraverso la pedonalizzazione, le loro piazze gradevoli luoghi di aggregazione, con i principali monumenti restaurati, le mura consolidate, fontane e giardini ben curati. La speculazione edilizia colpisce oggi soprattutto le campagne ed è il paesaggio maggiormente a rischio. Su questo dobbiamo ancora confrontarci, non si è salvaguardato il valore di mantenere le siepi, le strade bianche, le aree a bosco, le forre, quelli che chiamiamo “parchi suburbani”(a questi temi sono stati dedicati gli ultimi due Convegni sulla Tuscia del 2008 e del 2010).
Invitiamo tutti coloro a cui stanno cuore queste problematiche a riguardare oggi le cartoline/immagine di un passato non da rimpiangere, ma da cogliere nell’essenza di un messaggio rivolto sicuramente verso il futuro, ad esprimere la propria idea, a confrontarsi su come e dove operare, per fare delle bellezze della Tuscia una proposta di condivisione di qualità ed eccellenza.