MUSEO DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
DESTINATARIO SCONOSCIUTO

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A sinistra locandina della giornata, a destra l'opera di Elisabetta Palmieri, "NOT o NOT / Per non dimenticare", esposta per l'occasione al Museo della Città e del territorio.



SABATO 26 GENNAIO 2013

iIn occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA

"Destinatario Sconosciuto"
di Katherine Kressmann Taylor
(BUR Rizzoli- Milano 2000)

con Paolo Pecorari e Pino Tossici
Regia di Rosario Tronnolone

presso IL

il MUSEO DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
Via di Porta Marchetta, 2
Vetralla (VT)

Per l'occasione verrà riproposta la mostra "Tracce nella storia".
Fotografie (Davide Ghaleb) e progetto di riqualificazione (Studio Bicuadro-Roma)
del campo di progionia di Mazzocchio (Vetralla)

Il Museo ospita, inoltre, l'installazione "NON o NOT / Per non dimenticare " di Elisabetta Palmieri, creata in occasione della mostra organizzata a Carboganno

Elisabetta Palmieri è un'artista impegnata nell'analisi del nostro presente sociale e culturale che spesso tocca il tema della memoria storica e/o culturale come premessa necessaria a molti dei suoi progetti di lavoro.

*Lettura a due: voci di un piccolo grande libro di culto.
Durata:1h
Novembre 1932. L'ebreo Max Eisenstein e il tedesco Martin Schulse, soci in affari a San Francisco e amici fraterni, si separano. Martin torna in Germania con moglie e figli e tra i due comincia uno scambio di lettere su cui si stende ben presto l'ombra nera della
storia: nel 1933 Hitler prende il potere e Martin si lascia sedurre dall'ideologia nazista.
Martin non cambia atteggiamento nemmeno quando Max, disperato, gli raccomanda di
vegliare sulla sorella Griselle, un'attrice austriaca che è stata amante di Martin e che, nonostante gli avvertimenti ricevuti, ha voluto ugualmente recitare a Berlino. E proprio questo comportamento porterà a un radicale ribaltamento dei rapporti di forza tra i due e a una raffinata vendetta "impossibile da dimenticare ".

Pubblicato per la prima volta in America nel 1938, vende 50.000 copie e poi cade nell'oblio. Nel 1999, con una nuova edizione francese, diventa un bestseller internazionale. Scritto da una giornalista americana che rappresentò con lucida chiaroveggenza il clima di spietato razzismo in cui maturò l'Olocausto, Destinatario sconosciuto è un viaggio alle radici dell'odio che rivela tutta la complessità e la contraddittorietà dell'essere umano.


DESTINATARIO SCONOSCIUTO di Katherine Kressmann Taylor

Racconto in forma epistolare. Fu pubblicato sulla rivista Story nell’autunno del 1938.

Le date come sempre sono essenziali per comprendere la Storia.

La prima lettera che si scambiano i due amici e soci d’affari – Max Eisenstein ebreo americano e Martin Schulse tedesco rientrato in patria – è scritta a San Francisco il 12 novembre 1932; l’ultima, sempre scritta negli Stati Uniti è del 3 marzo 1934. Non sarà recapitata. Tornerà al mittente perché il destinatario non risulta. Martin Schulse (così come Griselle, sorella di Max ed ex amante di Martin) è stato cancellato. Non è mai esistito.

Cosa è successo nei sedici mesi che separano la prima dall’ultima missiva? L’ineluttabilità della Storia.

Nel 1932 un lavoratore tedesco su due era senza occupazione. La disoccupazione di massa era un fatto nuovo: sconvolse psicologicamente e materialmente assetti familiari e professionalità, partiti e sindacati, incise profondamente sulla vita economica e culturale, ridefinì mentalità e comportamenti di ceti ed individui, ingenerò un senso di generale insicurezza, screditò la democrazia e favorì il gioco degli speculatori politici più demagogici. Chi trasse vantaggio dalla crisi fu il Partito nazionalsocialista di Adolf Hitler che proclamava principi di un nuovo razzismo specificamente antisemita. Gli ebrei erano dichiarati estranei alla popolazione di sangue tedesco e di conseguenza, privati della cittadinanza, erano destinati all’esclusione dal godimento dei diritti politici, dei pubblici impieghi e delle pubbliche finzioni. Il Partito nazista catturò il consenso degli strati della piccola e media borghesia artigiana e commerciale, dei latifondisti delle province orientali e il ceto impiegatizio delle grandi aree urbane. Le classi più basse, in larga percentuale, formavano le camicie brune.

Le elezioni anticipate del 6 novembre 1932 confermarono la maggioranza relativa del Partito nazista e la disfatta di tutti gli altri partiti.

Il 30 gennaio 1933 il presidente tedesco Hindenburg affida la cancelleria ad Adolf Hitler, Fuhrer dei nazisti.

Dalla lettera di Martin all’amico Max (datata Monaco 25 marzo 1933 ) : “…il popolo tedesco era intrappolato nelle sabbie mobili della disperazione immerso fino al mento. Poi appena prima che giungesse la fine, è arrivato un uomo che li ha tratti in salvo. Oggi tutto ciò che sanno è che non moriranno. Sono in preda ad un delirio di felicità, lo venerano quasi, ma farebbero lo stesso chiunque fosse il loro salvatore…”.

Il 24 marzo il Reichstag aveva affidato i pieni poteri ad Hitler che rivendicò l’egemonia assoluta di legiferare e di abolire le garanzie costituzionali.

Altre date:

7 aprile 1933: la legge per l’epurazione della burocrazia introduce la discriminazione contro gli ebrei;

22 giugno- 5luglio: scioglimento e autoscioglimento di tutti i partiti del sistema weimariano;

14 luglio: il Partito nazista è proclamato unico partito consentito;

14 ottobre: uscita della Germania dalla Società delle Nazioni;

il 2 agosto 1934 alla morte di Hindenburg, Hitler diventa anche presidente del Reich.

Un piccolo passo indietro: nel marzo del 1933 cominciarono a funzionare i campi di concentramento. Le prigioni ormai non bastavano più a rinchiudere le decine di migliaia di individui, funzionari di partito, intellettuali, militanti che il regime proclamò in un primo momento di voler rieducare.

Questa in ampia sintesi è la costruzione di una dittatura che segna la Storia.

Ma nella nostra piccola storia di lettere tra San Francisco e Monaco come incidono questi avvenimenti? In maniera deflagrante.

L’autrice affermò che il suo racconto era tratto da una storia vera e che era basato su alcune lettere autentiche.

La storia ancora una volta ci sovrasta. Martin diventerà il carnefice di Griselle e Max il carnefice di Martin.

Vincitori ? Nessuno.

Chi perde ? Se a distanza di tanti anni troviamo questa storia così tragicamente attuale gli sconfitti. Siamo noi. Tutti. Senza facile retorica.

Elisabetta Palmieri, "NOT o NOT / Per non dimenticare":Diurno; Notturno.